«Spero che Mina mi vedrà mentre canto»: il Sogno di Amara, apriliana in gara a Sanremo

Carlo Conti e la cantante di Aprilia Erika Mineo

C’è Erika Mineo, ragazza di Prato di 30 anni, che ad Aprilia ha trovato il suo piccolo paradiso, tanti amici, una squadra di pallavolo e l’amore. E poi c’è Amara, cantante testarda che da sei anni cercava di entrare al Festival di Sanremo e ce l’ha fatta in questa edizione 2015. Erika e Amara sono la stessa persona: la prima è la dolce bellezza che si incontra al Pidocchietto di Aprilia a condividere con gli amici i racconti della giornata, la seconda è colei che vedremo sul palco di Sanremo dal 10 al 14 febbraio su Rai Uno. Erica racconta Amara, un nome scelto «dopo che ho imparato a convivere con la parte amara di me». Le prove al Teatro Ariston sono state già fatte, il pezzo è pronto, gli arrangiamenti pure. Adesso è pronta ad aggredire il palco. «Sono molto serena e voglio affrontare questa esperienza come una bambina. Preferisco pensare a Sanremo come una mostra d’arte con opere da contemplare, piuttosto che come una gara dove devo sentirmi una guerriera».

La speranza è quella di «finire nel bagaglio degli artisti che rimangono impressi, perché al di là della gara l’importante è fuori». E fuori ad aspettarla c’è il suo produttore – apriliano anche lui – Carlo Avarello, talent scout che ha già dimostrato di avere intuito a scegliere i cavalli di razza su cui puntare. Qualche nome? Simona Molinari e Renzo Rubino su tutti. Con carlo, Amara avrà modo di crescere.


La gavetta non è mancata. «La prima volta che ho avuto aspettative è stato quando ho partecipato ad Amici 5. Fui scelta, entrai al serale. Ma le logiche del programma tv mi facevano rispondere in maniera diversa da quella che ero. Ho capito che quella non è la mia strada». Poi è arrivato Area Sanremo, vinto per quattro anni di fila, il premio Lunezia e la borsa di studio al Cet di Mogol.

Pur sempre vittorie, ma tutte fine a se stesse. Da lì nasce Credo, il brano che Erika-Amara porta a Sanremo. «E’ il racconto di uno step evolutivo: dopo tutti quei no, dopo tutti i freni che stavo incontrando, avevo deciso di fermarmi per due anni. Non credevo più alla possibilità di farcela senza raccomandazioni, come ho fatto ora, in maniera sana, e davo la colpa agli altri, alle raccomandazioni appunto. In realtà, se qualcosa non va, è colpa tua. Probabilmente in me mancava ancora qualcosa, a partire dalla consapevolezza di me. Così mi sono ritirata per due anni da ogni esibizione e ho iniziato a lavorare in un vivaio dove ho imparato molto».

E “Credo” diventa quindi un inno all’amore, nel senso più ampio della parola. Un brano scritto a quattro mani da lei e dal fratello, concepito, inciso e perfezionato negli studi di registrazione de L’Isola degli Artisti di Aprilia, con videoclip girato a Nettuno. E in quei quattro minuti che avrà a disposizione, una speranza: «Spero che Mina guardi Sanremo mentre canto io».

E nel giorno del debutto sul palco dell’Ariston esce anche “Donna libera”, prodotto da Isola degli Artisti e distribuito da Believe Digital, l’album d’esordio di Amara disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming, composto da dieci tracce molto diverse tra loro.