Passano i mesi, ma a Lenola la relazione di fine servizio depositata a settembre dall’ex responsabile della Municipale, Gianna Elena De Filippis, rimane un caso: tutti vogliono chiarezza; tutti si accusano; tutti si smentiscono. Dall’aula del consiglio comunale, passando per i social network. Tra le poche cose certe, c’è che su alcune delle circostanze contenute nel carteggio c’è un’indagine in corso. A dirlo – evitando di far riferimento alla visita dei mesi scorsi delle Fiamme gialle, alla ricerca di documentazione in Comune, non riguardante comunque, direttamente, l’amministrazione – il sindaco Andrea Antogiovanni. Lo ha fatto giovedì pomeriggio nel corso dell’ultima assise. La stessa che ha rinfocolato le polemiche: la commissione consiliare d’inchiesta proposta dalla minoranza riguardo la veridicità di alcuni passaggi della relazione dell’ex responsabile della Municipale è stata rispedita al mittente. E le accuse non si sono fatte attendere.
“Con tre voti contrari (di maggioranza) su un totale di cinque presenti (compreso i due di opposizione) è stata persa un’altra occasione per fare chiarezza”, dicono da “Lista per Lenola” e “Movimento civico”. “Tre persone (tra cui il sindaco) hanno praticamente stabilito che a Lenola è lecito sottrarsi alla dovuta trasparenza”. Per le civiche di minoranza, che tirano in ballo la “dignità dell’istituzione comunale”, dalla maggioranza di “Lenola Rinasce” hanno bocciato la loro richiesta per “un pretesto”.
Pronta, la replica di quest’ultimi. In sostanza, sostengono Antogiovanni e i suoi, dalla minoranza hanno fatto confusione tra le circostanze contenute nella relazione, e le accuse lanciate nei mesi dall’ex responsabile della Municipale per mezzo di Facebook. Ma non è questo che ha portato al “niet”. Né il fatto che, secondo l’amministrazione, durante il consiglio sarebbe stato dimostrato come le accuse centrali della relazione della De Filippis – la sparizione di documentazione presso l’ufficio del segretario comunale – fossero “false, frutto di una vera e propria bugia”. Dopo circa quaranta minuti di batti e ribatti, la maggioranza dice di avere teso la mano: “Si è proposto alla minoranza di fare una delibera congiunta in cui si invia la relazione alla Procura. Risposta non c’è stata”. E’ da questo silenzio, che l’amministrazione dice di aver virato per l’inammissibilità della commissione.
In tutto questo bailamme, non poteva mancare un intervento (sulla pagina Facebook di Lenola Rinasce) dell’autrice della relazione. “Invito ad avere la correttezza di non dichiarare false le mie dichiarazioni, se così fosse come mai nessuno mi ha mai voluto interpellare in contraddittorio pubblico? Paura di essere smentiti?”, scrive tra le altre cose. Ad ognuno la propria versione. Quale, quella giusta?