Riprendersi il treno, nonostante i “politici locali”. Nel giorno in cui gli attivisti per la riapertura della stazione ricevono garanzie da Rete Ferroviaria Italiana, il Wwf Litorale Pontino, in prima linea in questa battaglia, scrive un post sulla sua pagina facebook che è quasi una denuncia di boicottaggio da parte della classe politica terracinese.
“In città – si legge nel post – si sente un rumore di fondo indistinto e di provenienza sconosciuta in cui si avverte una sorta di avversione alla riapertura della linea ferroviaria. Gli autori fanno finta di ignorare che la messa in sicurezza di Monte Cucca non riguarda la sola ferrovia ma la stabilità idrogeologica di una montagna sotto cui passano due strade e la ferrovia, ci sono abitazioni e coltivazioni intensive”.
“Le notizie da Roma arrivano faticosamente e spesso filtrate da politici interessati -continua il Wwf, c’è chi giura sull’impegno del proprio partito, chi mostra un malcelato scetticismo e chi ancora lancia dei ballon d’essai tanto per saggiare un’eventuale risposta elettorale”.
Se la politica fa da ostacolo o non collabora, “solo l’insistenza di cittadini, di pendolari e di alcune associazioni, tra le quali il Wwf Litorale Pontino, sta tenendo alta l’attenzione dei media sulla questione della linea ferroviaria interrotta da ventotto mesi. La determinazione di questi soggetti lascia intendere che andranno avanti sulla richiesta della riapertura della linea a prescindere dalle decisioni delle forze politiche”.
Intanto, gli attivisti registrano un loro successo per la trasmissione in diretta di questa mattina, a cura di Rai 3 Regione, con argomento proprio la tratta ferroviaria Terracina – Fossanova”.
“La giornalista Mariella Anziano – riferisce il Wwf – ha chiamato anche l’ing. Massimo Iorani di Rete Ferroviaria Italiana e l’assessore Fabio Refrigeri della Regione Lazio che ha inviato una breve nota. Così, i cittadini hanno potuto far conoscere davanti alle telecamere tutta la fatica che stanno accumulando da 28 mesi ma anche ascoltare dalla viva voce dell’ing. Iorani che non c’è alcuna intenzione di sopprimere la tratta ferroviaria; anzi l’ing. ha dichiarato che RFI è in condizioni di aprire il cantiere dei lavori in una settimana appena la Regione Lazio avrà esaurito tutto l’iter burocratico e decidesse di affidare alla società l’esecuzione dei lavori”.
“La mano quindi passa alla Regione – termina il post – alla quale i politici locali se vogliono riscattare il loro comportamento da ‘vorrei ma non posso’ dovrebbero appellarsi per affrettare la chiusura dell’iter burocratico. Se non ora, quando?”.