Mobilitazione a Itri per chiedere la riapertura di piazza Umberto I°

L'ingresso del Comune di Itri

“Pretendiamo la riapertura al traffico, anche se razionalmente regolamentato e autorizzato per coloro che ne hanno diritto, di piazza Umberto I”. Lo chiedono, con sempre maggiore insistenza i commercianti della zona, i proprietari di immobili e di garages il cui accesso resta – secondo la loro denuncia – precluso, gli utenti dell’ufficio postale, della banca operante nella zona, della scuola agraria e degli uffici comunali.

“Ecco perché abbiamo deciso di lanciare un messaggio forte, scendendo in piazza dalle 11 alle 16 di questo giovedi. Lo faremo pacificamente e civilmente, in sintonia con il comportamento ineccepibile finora tenuto e con il metodo di critica propositiva che ha caratterizzato la nostra protesta, quando abbiamo anche presentato un piano di essenziale apertura al traffico della piazza per le esigenze reali di chi ne ha diritto”.


La manifestazione, per il cui svolgimento i promotori hanno seguito l’iter previsto per questi eventi, prevede l’”invasione” dell’area antistante il comune, da poco restaurata con l’utilizzo della pietra bianca di Trani, per pavimentarne la superficie, e porterà la gente a occupare a piedi lo spazio davanti la casa municipale, richiamando l’attenzione con l’utilizzo di fischietti, striscioni e con tutto l’armamentario tipico per ottenere l’amplificazione acustica del messaggio lanciato anche con casseruole e quant’altro.

“Non vogliamo – dicono i responsabili della protesta – che il traffico venga autorizzato in maniera selvaggia, ma ci stiamo battendo affinchè venga assicurato il transito a chi ha effettivamente bisogno di raggiungere i tanti uffici istituzionali i cui sportelli sono operativi negli spazi strettamente attigui all’area per ora interdetta. Stiamo dando voce anche a molti operatori dell’emergenza (Vigili del Fuoco, autisti di ambulanze, ecc.) che, non potendo transitare nell’attuale ‘zona rossa’, trovano difficoltà a raggiungere la meta del loro intervento, dovendo muoversi attraverso strade strette dove passa a mala pena un’automobile, con quegli inevitabili ritardi nell’espletamento del servizio che, potrebbero malauguratamente rivelarsi tragicamente fatali per i tempi che si allungano”.