A difesa delle fasce della popolazione più disagiate, Antonetti chiama il consiglio comunale di Fondi a prendere di petto Acqualatina, e a deliberare contro il distacco dei contatori dei soggetti morosi. Una procedura “gravissima”, dice il candidato a sindaco della civica “Fondi ci chiama”. Che intende spronare anche nella Piana cittadini e classe politica a difendere con le unghie e con i denti un bene primario che non può essere negato.

“Da diverse settimane varie città della provincia sono teatro di proteste, vibrate denunce, petizioni, assemblee pubbliche, da parte di cittadini, associazioni, movimenti, enti locali, contro la gestione disastrosa della società Acqualatina, con bollette salatissime e richiesta di illegittimi depositi cauzionali, come peraltro dichiarato dalla stessa autorità garante”, evidenzia Antonetti. “La volontà popolare espressa nel referendum per la gestione pubblica di questa risorsa è rimasta inascoltata dalla maggioranza delle amministrazioni locali che avrebbero dovuto procedere alla costituzione di società con prevalenza di capitale pubblico. Addirittura, come nel caso Fondi, il sindaco e l’amministrazione comunale si rendono complici di scelte illegittime del gestore privato (applicazione del deposito cauzionale) e di ingiustificati ed esosi aumenti tariffari a danno delle famiglie e delle attività produttive”.
Spese a carico degli utenti lievitate e indifferenza, dunque. Tanto verso le istanze partite dal basso, quanto verso situazioni particolari: “Le fasce di reddito più disagiate, spesso, non potendo far fronte al pagamento, si vedono ridurre il flusso idrico ed incorrere nello stacco completo dell’acqua”. Troppo, secondo Antonetti, per rimanere con le mani in mano. “In alcune città, come Formia, è in atto una petizione popolare per indurre il consiglio a deliberare avverso tale gravissima procedura. Accanto alla mobilitazione popolare, è doveroso che di propria iniziativa i consigli comunali di ogni città della provincia deliberino in tal senso. Un appello urgente è quindi rivolto alla cortese e gentile presidenza del consiglio comunale, nella persona della dottoressa Maria Luigia Marino, affinché riunisca l’assise per deliberare il divieto di stacco dell’acqua a danno dei cittadini fondani”.