Tornano dal Consiglio Regionale con qualche speranza in più gli attivisti che da quasi tre anni si battono per la riapertura della locale stazione ferroviaria. Stamattina un pullman organizzato dal Comune, con militanti di associazioni e comitati, è partito dalla città alla volta della Capitale per assistere ai lavori dell’Assemblea della Pisana, che aveva all’ordine del giorno anche una interrogazione sulle prospettive della tratta ferroviaria Terracina-Fossanova, bloccata per la ormai famosa frana caduta dal Monte Cucca nel 2012. Con gli attivisti, c’era anche buona parte della Giunta comunale, con in testa il sindaco Nicola Procaccini, accompagnato dagli assessori Roberta Tintari, Emilio Perroni e Pierpaolo Marcuzzi.
La risposta dell’assessore alle Infrastrutture, Fabio Refrigeri, all’interrogazione ha indicato due canali di finanziamento per reperire i dieci milioni di euro necessari a mettere in sicurezza la linea in questione. Uno era già noto ed è quello dei fondi strutturali europei per intervenire in situazioni di dissesto idrogeologico. Nuova è invece la notizia che la Regione ha previsto in bilancio 124 milioni di euro per consentire la percorribilità in sicurezza delle linee ferroviarie nelle stesse condizioni di quella Terracina-Fossanova. Proprio questa tratta, infatti, è tra quelle a cui sono destinate le risorse, anche se ancora non se ne conosce la quota parte. Però, tra fondi strutturali e regionali, non dovrebbe mancare il denaro per stabilizzare il Monte Cucca. Così, almeno, hanno capito i partecipanti alla spedizione alla Pisana di questa mattina.
L’assessore Refrigeri ha anche affermato che l’iter del progetto per mettere in sicurezza la zona della linea durerà 270 giorni. Bene che vada, insomma, passerà un altro anno prima che si apra il cantiere, ma gli attivisti chiedono tempi certi ed hanno sollecitato il sindaco a mettere assieme i soggetti coinvolti per concordare un cronoprogramma.
