Il sindaco Di Giorgi si trova a dover affrontare l’ennesima crisi, ma questo pare non turbarlo affatto. Infatti si parla di crisi di immagine dovuta a vicende amministrative poco chiare su cui la procura ha aperto ormai un corposo dossier. Tra tutti quello sulla variante Malvaso, culminata con il sequestro del cantiere di Borgo Piave. A questo si intreccia il caso del misterioso acquisto dell’appartamento di piazzale Carturan proprio da Malvaso. Dei pagamenti non vi sarebbe traccia. Tutto questo, dicevamo, non smuove il sindaco la cui maggioranza pare ancor più salda alla sua figura. Ma intanto l’opposizione ha di che parlare, pur essendo ininfluente il suo giudizio.
“La vicenda della Variante di borgo Piave (Malvaso), secondo il provvedimento di sequestro del cantiere, è strettamente correlata alla compravendita del sindaco Di Giorgi dell’attico di piazzale Carturan. Il sindaco Di Giorgi ha sempre affermato di aver pagato l’immobile a prezzo di mercato e di aver attivato un mutuo. Di questa documentazione nessuno né ha la certezza. Vogliamo che il primo cittadino mostri ai Giudici le carte del pagamento del suo attico così da poter far chiarezza su questo aspetto”. Così interviene Alessandro Cozzolino, capogruppo del Pd in consiglio comunale di Latina.
“Fino al sequestro del cantiere e al provvedimento del Gip abbiamo sempre affermato che la compravendita, qualora fosse stata fatta in maniera regolare e a prezzo di mercato, fosse un’inopportunità politica– afferma Cozzolino – . Adesso, però, le cose sono cambiate. Chiediamo al primo cittadino di essere trasparente nella documentazione riguardante la sua abitazione privata perché è il Gip a mettere in relazione la compravendita della sua casa con la variante di borgo Piave (vicende che entrambe vedono interessati il sindaco Di Giorgi e il consigliere Malvaso). Nelle pagine del provvedimento, infatti, si fa esplicito riferimento alle modalità di pagamento (“promessa di pagamento del prezzo a mezzo bonifico bancario che doveva avvenire entro il 30 novembre 2012, di cui per altro allo stato non vi è traccia”) e alla non chiara descrizione dell’immobile ( “nell’atto di compravendita non è indicata la grandezza dell’appartamento”). La variante di borgo Piave e la compravendita sono avvenute nello stesso periodo. L’acquisto del sindaco, infatti, è avvenuto a “cavallo tra la prima delibera della giunta numero 359/12 (approvazione variante Ppe di Borgo Piave) e la seconda delibera 3/2013 (approvazione definitiva della variante)”.
“Oggi – conclude Cozzolino – crediamo sia estremamente necessario che il sindaco Di Giorgi chiarisca la sua posizione. Questa volta, però, non a parole ma con documentazioni alla mano. Vogliamo che il primo cittadino vada dai Giudici con il bonifico bancario effettuato secondo la data del contratto. Solo in questo modo la città potrà capire se la compravendita sia stata solamente un’inopportunità politica o qualcosa di più. Il silenzio da parte del sindaco Di Giorgi, su questa vicenda e sulla variante di borgo Piave, desta, giorno dopo giorno, sempre più dubbi. Il primo cittadino ha sempre dichiarato di voler far chiarezza sulla sua posizione ma più passano le settimane e più il suo silenzio si fa preoccupante proprio per questo rinnoviamo il nostro invito a dimettersi affinché la città possa tornare subito al voto”.