Sabaudia, nuovo sollecito della Gervasi sulla pericolosità di pini e fasce frangivento

Giada Gervasi

Ancora un nuovo intervento del consigliere Giada Gervasi in merito al problema dei pini e delle fasce frangivento, causa di pericoli per la sicurezza stradale e danni a persone ed autovetture. L’esponente della lista civica “Cittadini al Lavoro” torna a firmare una nuova interrogazione con la quale intende sollecitare per l’ennesima volta l’amministrazione comunale, affinché intervenga in maniera diretta ed immediata per tutelare i suoi cittadini e la loro incolumità.

«Dopo oltre un anno dalla presentazione di varie interrogazioni, mozioni e richieste di provvedimenti urgenti in favore della sicurezza stradale del centro urbano e dei territori limitrofi, nessuna azione massiccia e mirata è stato realizzata – commenta la Gervasi – Finora ho ricevuto solamente impegni generici e piccoli interventi parziali, segno evidentemente che il tema dell’incolumità pubblica non sia così interessante e prioritario per la nostra amministrazione».


Nello specifico si richiede la rimozione dei pini o degli altri alberi, e/o dei soli rami, che rischiano nell’immediato di essere lesivi di cose o persone o peggio ancora di cagionare incidenti mortali, nonché di porre in essere tutti gli atti necessari per verificare lo stato dei pini domestici e delle piante delle fasce frangivento di competenza e proprietà degli Enti, e che gli stessi si impegnino nella pianificazione delle attività necessarie per la manutenzione.

Si richiede l’intervento per la pericolosità delle palme, piene di sostanze chimiche, che cadono in Piazza Roma nei pressi della scuola media Giulio Cesare, nonché dei pini nel centro di Sabaudia ed in particolare quelli situati in via Principe di Piemonte, via Principe Eugenio ed in genere sulla circonvallazione. Ma anche quelli siti nella zona del Belvedere, interessata soprattutto dalla caduta delle pigne, causa di numerosi danneggiamenti alle automobili, e dalle radici sporgenti che stanno distruggendo il manto stradale. Si ricorda inoltre l’intervento per la pericolosità degli alberi sulle fasce frangivento nel Comune di Sabaudia, dei pini lungo la litoranea (siano essi pubblici o privati) sulle Migliare, e nelle frazione di Molella e Bella Farnia, soprattutto in virtù delle condizioni geo-atmosferiche proprie della stagione invernale, che fanno presagire possibili trombe d’aria tali da determinare situazioni di allerta e pericolosità come negli scorsi anni.

«È opportuna la verifica tecnica da parte degli Enti di competenza – continua il consigliere di Cittadini al Lavoro – che ad oggi non risulta sia stata effettuata, anche tramite il Corpo Forestale dello Stato, al fine di verificare immediatamente lo stato dei pini stessi, per programmare gli interventi di potatura o taglio. Ricordo all’amministrazione comunale che la crescita di questi pini ha già determinato una serie di problematiche: danni alle coperture stradali, danni a manufatti sollevati (“scalzati”) dalle radici, cedimento del fusto o di parti di esso, rottura e cedimento di rami appesantiti da carichi aggiuntivi (neve/pioggia/vento) e l’aumento dell’inclinazione dei fusti che rischiano la caduta. Per no parlare della caduta di pigne, pericolose per le persone e per le autovetture che continuano a subire gravi danni alla carrozzeria».

Danni per i quali i residenti – giustamente – intendono presentare richiesta di risarcimento. Somme di denaro, più o meno ingenti, che alla fine gravano sulle casse del Comune e dunque su tutta la cittadinanza.

«È evidente dunque l’urgenza degli interventi e della manutenzione dei pini – conclude la Gervasi – Tra l’altro le recenti verifiche, su altre aree presenti nel Lazio, dove si trovano gli stessi pini, hanno portato all’abbattimento del 30% degli alberi perché pericolosi per scongiurare danni gravi a persone o cose o la morte».
Si ribadisce: chiunque nell’esercizio delle proprie competenze, a maggior ragione se più volte avvertito, omette di porre in essere gli atti urgenti e necessari, né è direttamente responsabile ed a nulla valgono le chiamate ad escludendum delle responsabilità