Rida Ambiente vince ancora al Tar… per la Regione il conto si fa salato

In futuro la tariffa per smaltire rifiuti nell’impianto gestito dalla Rida Ambiente ad Aprilia, che si occupa del pretrattamento della spazzatura e della trasformazione della monnezza in combustibile, facendo finire nelle discariche solo gli scarti, potrà aumentare e la Regione rischia anche di dover pagare un maxi risarcimento alla società. Questa l’ultima novità nel braccio di ferro tra la società di Fabio Altissimi e la Pisana.

La srl apriliana ha vinto un nuovo ricorso al Tar del Lazio e per l’ente ora retto dal presidente Nicola Zingaretti gli ostacoli posti alla ditta pontina rischiano di costare sempre più cari. Per l’Antimafia, nonostante dal 2009 l’azienda di Aprilia sollecitasse la Regione a determinare la tariffa di accesso all’impianto, l’ente pubblico avrebbe perso tempo e lasciato a lungo solo una tariffa provvisoria, garantendo così gli affari di Manlio Cerroni, detto Il Supremo, e di Bruno Landi, che sarebbe stato il suo braccio destro, che gestiscono le discariche, vicenda oggetto del processo in corso a Roma, denominato “Cerronopoli”.


Il 28 novembre dell’anno scorso, alla fine, la Regione ha fissato la tariffa per conferire i rifiuti alla Rida: 97,1 euro a tonnellata, mentre quella provvisoria era di 82,7 euro. Secondo l’azienda, però, diversi sarebbero stati i costi non tenuti in considerazione nella determinazione della somma dovuta dai Comuni per smaltire la spazzatura.

Ad accogliere la richiesta della società di Altissimi è stato così ora il Tar e la Regione ne dovrà tenere conto in futuro, quando si tratterà di rivedere la tariffa. Il Tribunale amministrativo ha inoltre bocciato la Pisana per non aver fatto luce sul troppo tempo trascorso dall’ordine di stabilire la tariffa definitiva e il relativo provvedimento, particolare importante per la srl al fine di un eventuale risarcimento.