Si è tenuto mercoledì scorso un seminario sulle proprietà nutraceutiche dell’olio estratto dalla cultivar tipica della provincia di Latina. Hanno preso la parola il presidente della sezione di Latina della LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori) che ha sottolineato come il procedere della ricerca possa far acquisire maggiori conoscenze su questo straordinario prodotto e, di conseguenza, condurre il consumatore a una corretta alimentazione e idonei stili di vita nell’ambito della prevenzione oncologica primaria. A seguire Eugenio Lendaro e Andrea Coccia del Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche del Polo pontino dell’Università Sapienza di Roma. Al termine una degustazione guidata degli oli Dop Colline pontine curata dal presidente del Capol, Luigi Centauri.
Scopo principale del seminario era illustrare i risultati della ricerca condotta dall’Università sulle proprietà antitumorali dei polifenoli estratti dall’olio di itrana. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista Nutrition and Cancer in un articolo dal titolo “Extra Virgin Olive Oil Phenols Suppress Migration and Invasion of T24 Human Bladder Cancer Cells Through Modulation of Matrix Metalloproteinase-2.”
“Nel lavoro – ha spiegato il professor Lendaro – abbiamo concentrato la nostra attenzione sulla capacità, dell’estratto fenolico, di inibire quei processi biologici alla base della formazione delle metastasi. I modelli cellulari usati per dimostrare le potenzialità di tale miscela sono state una linea cellulare di carcinoma della vescica umana particolarmente “aggressiva” e una coltura cellulare non tumorale. I principali risultati ottenuti possono essere così riassunti: gli estratti hanno una spiccata attività biologica; a dosi relativamente basse (40μg/mL) si osserva l’inibizione selettiva della crescita delle cellule di carcinoma. Inoltre, alle stesse dosi, le cellule provenienti dal tessuto normale non subiscono nessuna interferenza nei processi vitali. A dosi non tossiche (10 μg/mL) gli estratti inibiscono la motilità cellulare e i processi invasivi; tale effetto è rivolto sempre e solo verso il carcinoma. Alle stesse dosi sub letali si ha una inibizione, selettiva dell’espressione genica e dell’attività della Metalloproteasi-2 una proteina secreta dalle cellule per “erodere” la matrice extracellulare e spostarsi attraverso i tessuti.
“L’utilizzo quotidiano dell’olio – spiega Luigi Centauri – aiuta anche la salute e migliora la qualità della vita. Fondamentale, però, il legame con il territorio e materia prima di qualità per preservare caratteristiche biologiche e potenziale nutraceutico. Per questo motivo all’attività scientifica affianchiamo una forte azione di comunicazione e formazione, i consumatori devono imparare a riconoscere la qualità per scegliere consapevolmente i prodotti migliori”.