Dopo il “No” del Tar alla lotta contro il gioco d’azzardo, il Comune di Formia torna alla carica

Il Tar dice No alla lotta al gioco d’azzardo? E allora l’amministrazione comunale prepara nuove ordinanze. L’amministrazione comunale di Formia forse se lo aspettava già in sede di votazione in Consiglio comunale, che sarebbero potuti arrivare i ricorsi al provvedimento che di fatto limita gli orari di attività di sale da gioco e di funzionamento delle slot in altri esercizi commerciali. Ricorso che puntualmente è arrivato da parte di uno dei titolari di tali attività, e che ha ottenuto una parziale vittoria di fronte al Tar del Lazio, che ha infatti  sospeso i provvedimenti comunali che limitano la possibilità di giocare d’azzardo. In realtà si tratta di una vittoria solo parziale, e temporanea, perchè la decisione del Tar è stata quella di sospendere il provvedimento comunale, e poi discuterlo nel merito il 7 maggio prossimo.

Ma nel frattempo l’amministrazione comunale, che sul tema ha speso tanto in termini di promesse in sede di campagna elettorale ma anche in Consiglio, non intende privarsi dello strumento di lotta alle ludopatie fino a maggio. Anche per non rischiare che i malati da gioco possano aumentare sensibilmente visto il trend in aumento. Paradossalmente, infatti, ciò che viene contestato dal ricorso, e accolto dal Tar, è che non vi siano dati certi circa i numeri del fenomeno della ludopatia sul territorio comunale. Un dato sul quale in particolare il delegato alla legalità e alla trasparenza Patrizia Menanno sta lavorando, incontrando tuttavia diverse difficoltà, non avendo cioè uno storico preciso del fenomeno. Anche perchè i provvedimenti si sono resi necessari proprio in virtù del dilagare delle malattie da gioco, un’impennata di casi fuori controllo che con lo strumento delle limitazioni vanno prevenute e non solo conteggiate.


Insomma pare si vada verso un nuovo provvedimento da sottoporre al voto del Consiglio comunale con dati maggiormente dettagliati forniti da Caritas, Regione Lazio e associazioni che lavorano sul territorio contro la ludopatia. Perchè a fronte di alcuni casi accertati c’è ne sono molti che lo sono già diventati senza saperlo o rischiano di diventarlo a breve. In questo modo si può fronteggiare la contestazione e arrivare alla discussione nel merito del provvedimento precedente, avendo colmato la lacuna denunciata. Anche perchè se da una parte il Tar contesta l’eccessiva limitazione alla libertà di fare impresa, dall’altra questa non può evidentemente fare leva sulla salute pubblica, incondizionatamente.