Il fondano Gino Ruggieri, che la scorsa settimana, nella sua casa nella Marche, dove risiedeva da anni, ha prima ucciso la moglie e poi ha tentato di togliersi la vita avvelenandosi con una buona dose di pesticida, non è più in pericolo di vita.
I medici del reparto di Rianimazione del “Santa Croce” di Fano hanno infatti sciolto la prognosi, con l’uomo, reo confesso e colpito da misura restrittiva, che è stato quindi trasferito presso l’ospedale “San Salvatore” di Pesaro, munito di un reparto detentivo: è lì che proseguirà le cure fin quando non si ristabilirà definitivamente; dopodiché, per il 48enne pontino si apriranno le porte del carcere.
Intanto, per venerdì mattina è attesa l’autopsia sul corpo della moglie, la 46enne Rossella Iatesta, uccisa perché voleva lasciarlo per un altro uomo. L’esame sarà utile per fornire ulteriori elementi rispetto alla dinamica dell’aggressione finita in dramma.
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