I terracinesi potranno ricorrere al referendum propositivo, consultivo e abrogativo per influire sul governo della loro città. La seduta consiliare di questa sera, infatti, ha approvato il relativo regolamento, attuando quanto previsto già da anni dallo Statuto comunale.
A votare per questa forma di democrazia diretta, i partiti della maggioranza ed il Pd, mentre Sel si è dichiarata contraria, contestando la presenza del quorum, e Pietro Palmacci (Fi) si è astenuto. A promuovere l’effettivo accesso al referendum, sono state tre associazioni, Il Sestante, il Wwf Litorale Pontino e l’Ascom Confcommercio, che nei mesi scorsi hanno protocollato in Comune una loro proposta di regolamento, che è poi servito da base per arrivare alla stesura definitiva.
Durante tutto il suo iter, tra commissioni e giunta, il regolamento è stato accompagnato ed anche spinto dal consigliere comunale repubblicano Valerio Golfieri, che ha trovato una sponda tra i democratici, nella persona del consigliere comunale Giuseppe D’Andrea.
Il referendum, che per un gioco di scadenze temporali non potrà essere esercitato prima del 2017, dà
diritto al voto anche ai sedicenni nelle consultazioni propositiva e consultiva, mentre in quella abrogativa potranno esprimersi solo i maggiorenni.
Il resto della seduta ha visto i consiglieri licenziare una serie di delibere relative a debiti fuori bilancio di modesto importo, salvo uno: quello a favore dell’Istituzione dei Servizi Sociali. Questa vicenda, già nota, è legata al mancato trasferimento all’ente strumentale delle somme vincolate (circa 600mila euro) erogate dalla Regione al Comune. I revisori dei conti, per tutti i debiti fuori bilancio, hanno chiesto l’invio della documentazione alla magistratura contabile.