Oramai non esistono più. La destra e la sinistra, dopo l’esempio nazionale, hanno mostrato di andare a braccetto. Messe da parte le contrapposizioni ora lavorano sui temi, o sulla condivisione dei nemici. Nel caso di Gaeta, il sindaco Mitrano. Solo fino a qualche anno fa, e forse qualche mese, sarebbe stato impossibile pensare al progetto di una coalizione tra forze di destra e di sinistra in città. Oggi invece il progetto inizia a prendere forma. E nasce con alcuni dei protagonisti della politica cittadina degli ultimi anni, schierati per estrazione su posizioni nettamente contrapposte. Da una parte i progressisti con il loro movimento che ha guidato l’amministrazione comunale nella passata legislatura, con il leader ed ex sindaco Antonio Raimondi. Forze civiche, sbilanciate a sinistra, che hanno corretto il tiro negli ultimi anni al fianco dell’ex premier Mario Monti e poi Scelta civica.
Dall’altra un altro ex sindaco, Massimo Magliozzi, espressione della destra in città per molti anni, che nell’ultima campagna elettorale ha aggregato anche le forze più estreme della destra. E con lui anche il consigliere comunale Salvatore Cicconardi, candidato a primo cittadino alle ultime elezioni. Insomma parti fortemente eterogenee della politica cittadina che si sono incontrate nei giorni scorsi per pianificare la coalizione. Un incontro che doveva rimanere segreto ma le cui indiscrezioni sui contenuti sono trapelate.
Anzitutto spodestare questa amministrazione comunale guidata da Cosmo Mitrano, individuata come la principale artefice di un baratro economico, commerciale e sociale nel quale sarebbe caduto la città. L’individuazione di un nemico comune, insomma, ha fatto unire nemici giurati del passato. Al centro dell’incontro i temi, pochi ma semplici. Le attività commerciali, le infrastrutture, l’Eni, il pontile petroli, la Littorina. Temi messi da parte da un’amministrazione che secondo questa maxi-coalizione, che ricordiamo annovera nel coordinamento che orbita attorno ai progressisti anche i socialisti, Sel e l’associazione Agorà, avrebbe messo completamente da parte per coltivare clientele, amicizie e interessi privatistici.
Ma non sarebbe finita qui, perchè anche gli scontenti, fino a poco tempo fa al fianco del sindaco, si starebbero organizzando a due anni e mezzo dalle prossime elezioni per creare il proprio bacino di consenso elettorale. E ci sarebbero anche coloro che hanno addirittura figurato nelle liste a sostegno dell’elezione del sindaco, ormai delusi, e pronti a proporre l’alternativa.