Minturno, il presepe della Chiesa di Sant’Albina dedicato alle Sieci

E’ l’ex fabbrica di laterizi “Sieci” l’ambientazione scelta quest’anno per il presepe della Chiesa di Sant’Albina. Un presepe che in questi anni ha sempre avuto uno spunto di riflessione e che scatenato reazioni contrastanti, come quello dedicato al campo di concentramento di Auschwitz.

presepe s. albina sieci 2Il Natale 2014 punta lo sguardo al “monumento degradato” divenuto ormai un simbolo per Scauri. “Il ‘monumento’ che, nel passato, ha costituito quella dignità di vita per tantissime famiglie del nostro territorio – si legge nella descrizione dell’opera – perché non può diventare sicuro riferimento per la dignità delle nuove generazioni? Perché non può diventare simbolo di un riscatto sociale e morale di una città che Dio ha dotato di bellezza e possibilità di vita per tutti? Quello sguardo del bambino di Betlemme possa incrociare lo sguardo di tutti e ridare a ciascuno forza, luce, amore per un ‘nuovo Umanesimo’ in Cristo”.


“Il presepe del Natale 2014 – continua la nota descrittiva – vuole essere un atto di amore per questa città che ha tanto bisogno di un vero e sostanziale ‘rinascimento’. Gesù che nasce non può essere una mera ripetizione, a volte anche stanca, di vecchie nenie e melodie che acquietano i cuori e le menti delle persone facendole sentire, almeno per un giorno, più buone!

Gesù che nasce deve essere quel fuoco di amore che incendia la vita e rende inquieti di fronte al degrado sociale, civile e anche religioso del nostro tempo e del nostro territorio. Un sussulto di vitalità per le responsabilità che ognuno ha per la propria esistenza e per quella degli altri. Un sussulto di vitalità per ‘denunciare’ il degrado ambientale che il nostro territorio ha subito e continua a subire. Un sussulto di vitalità per collaborare, secondo il proprio ruolo e in quanto cittadini, a ridare speranza a chi ha perso, per propria responsabilità o per responsabilità di altri, la strada di una vera vita fatta di dignità per il lavoro, per la possibilità di vere relazioni umane e per la certezza che è possibile vivere in giustizia, pace e fraternità”.