Accusato di aver fatto, per cinque anni, prestiti usurai a un marinaio di Formia, applicandogli interessi del 300% annuo, il venditore d’auto Antonio Patalano è stato condannato in appello a un anno e mezzo di reclusione. Nel febbraio 2006, un marinaio della marina mercantile, attualmente in pensione, di 55 anni, denunciò Patalano. Quest’ultimo, 50 anni, commerciante ittico e venditore d’auto, residente a Gaeta, finì accusato di usura.
Il marinaio avrebbe consegnato al venditore d’auto assegni post datati, che potevano essere incassati dopo un mese, e ricevuto subito denaro contante decurtato. Per il sostituto procuratore Raffaella Falcione, Patalano, a fronte di “erogazioni di denaro per anticipazioni finanziarie di assegni bancari, si faceva promettere interessi usurari”. Cinquanta le transazioni bancarie contestate tra il 2001 e il 2006.
Il sostituto Falcione ha però fatto ricorso e ora la Corte d’Appello di Roma ha condannato Patalano a un anno e mezzo di reclusione. I giudici capitolini hanno inoltre condannato l’imputato a risarcire il marinaio, costituitosi parte civile tramite l’avvocato Alessia Vita.