Tra le tante minacce di morte che sostiene di aver ricevuto da quel compagno che era ormai il suo incubo, una su tutte, indicativa di una situazione-limite: l’avrebbe ammazzata e sciolta nell’acido. Sfumato l’amore, tra l’ex convivente e il 64enne Biagio Rizzi, arrestato sabato a Monte San Biagio per stalking e maltrattamenti in famiglia, sarebbero insomma rimasti solo strascichi da brividi.
Messi nero su bianco quando la vittima ha deciso di presentarsi a più riprese dai carabinieri; emersi in tutta la sua crudezza nel corso dell’interrogatorio di garanzia di martedì mattina. Caduto proprio in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Una volta comparso davanti il gip Guido Marcelli, il 64enne agricoltore, attualmente ristretto ai domiciliari e difeso dall’avvocato Francesco Pietricola, ha negato con decisione ogni addebito. A sentirlo, non era vero quasi nulla, se non gonfiato. Anche perché è dall’aprile del 2013, in concomitanza con l’uscita dal carcere ed i relativi domiciliari per un’altra vicenda, l’accoltellamento del cognato per questioni di eredità, che Rizzi e la donna sarebbero di fatto separati. Circostanza che, ha dichiarato Rizzi in sede d’interrogatorio, va ad aggiungersi ad altre, come i soldi e gli attrezzi agricoli di sua proprietà spariti quando lui non c’era, o il presunto abbandono da parte della donna del loro figlioletto minorenne, oggi in una casa famiglia di Fondi.
Una versione di parte che però non collima con i maltrattamenti, i comportamenti ossessivi e le violenze denunciate dall’ex convivente e da una delle loro figlie, oggetto prima delle indagini dei carabinieri del comandante Michelangelo Nania, poi della misura restrittiva: dalla minaccia di sciogliere la signora nell’acido, accennata nel prologo e risalente agli ultimi mesi, fino ad arrivare a una presunta violenza sessuale che sarebbe avvenuta anni fa.
Particolare, almeno quest’ultimo, già oggetto di una richiesta d’archiviazione avanzata dal legale di Rizzi, che a breve presenterà anche un’istanza volta alla sua remissione in libertà.