Nuovo Prg Itri, la posizione del Partito Democratico

pdDopo l’Assemblea pubblica del 13 novembre 2014 con la quale il Prof. Piemontesi, incaricato del progetto del nuovo Piano Regolatore Generale, ha illustrato alla cittadinanza le linee guida – di carattere tecnico e normativo – che costituiscono la base stessa del progetto di Piano, riteniamo importante riportare alla cittadinanza la posizione del PD, soprattutto in merito al contesto politico in cui esso si inserisce.

Benché l’incontro voluto dal Sindaco, quale primo momento di informazione, abbia rappresentato un importante passo per conoscere le impostazioni di base derivanti dai vincoli e dalla specificità del nostro territorio, non possiamo dimenticare che presto si dovrà passare all’esame degli indirizzi politici, che dovranno portare alla stesura definitiva del piano.


E’ allora fondamentale fare una premessa di carattere politico, che coinvolge direttamente l’Amministrazione e la maggioranza, vista l’urgenza per la prossima scadenza della legislatura. In questo il Partito Democratico vuole essere chiaro. L’abbiamo già anticipato nell’ultimo quadro murale in cui abbiamo sottolineato l’importanza dell’accordo di luglio scorso, fortemente voluto dal PD, per il rilancio della progettualità di programma che aveva portato alla vittoria della lista “Patto per Itri futura”.

Siamo, infatti, convinti che in questo importante e delicato momento per la vita dell’Amministrazione e per le sorti del Paese si debbano abbandonare equilibrismi e tattiche inconcludenti.

Prima di tutto ci sentiamo in dovere di ribadire che il PD non ha mai dismesso il senso di responsabilità derivante dall’essere la principale forza di proposta politica che ha dato vita a questa maggioranza e dall’esserne anche l’unico partito riconoscibile. Per questo, dopo l’avvenuta scomposizione dell’ ex “Gruppo De Santis”, quando si parla di “forze politiche” che limiterebbero l’adozione del PRG non vogliamo essere “confusi”. A ciascuno il suo!

Se si deve proseguire con questo equivoco il rischio é che il PRG vada avanti alla stanca, esclusivamente come elaborato tecnico che troverà contro tutti e tutto. A questo punto è lecita la domanda: le altre forze politiche vogliono
l’approvazione del prg o vogliono andare avanti con le varianti? Parliamone anche sulla base di alcune nostre riflessioni e dubbi che fanno seguito sia a quell’assemblea pubblica, in cui il PD era presente a differenza di altri esponenti della maggioranza, che ai tavoli tecnici sin qui partecipati.

Dalle prime bozze di cartografia che ci sono state sottoposte, incomplete e prive di riferimenti certi, non possiamo esprimere un giudizio complessivo, ma fare alcune osservazioni e tracciare alcune linee guida: oggi un Piano regolatore per Itri non solo deve far costruire, ma deve soprattutto conservare, ristrutturare, recuperare e salvaguardare le ricchezze del nostro territorio: l’ambiente, il paesaggio, l’agricoltura, i beni culturali, le attività produttive già insediate.

Ciò significa fare un piano regolatore che ribalta le passate logiche della cementificazione, nonché di consumo del territorio e, al contrario, adotta la logica della riqualificazione e dello sviluppo sostenibile.

Il PD di Itri condivide i tre criteri di riferimento scelti dall’attuale Amministrazione in merito alla stesura del nuovo PRG e cioè Premialità – Perequazione – Comparti, ma dobbiamo rilevare le seguenti criticità:

1- Servizi (zone verdi, parcheggi, aree pubbliche attrezzate)
Il Piano deve ristabilire in forma prioritaria il principio che ogni quartiere deve avere la propria area pubblica, nel rispetto degli standard previsti o individuando, per le zone ormai sature, gli spazi residui comunque presenti e/o spazi limitrofi. Ogni area omogenea deve avere i propri standardsurbanistici.

2- Centro storico alto e basso:
Recupero delle aree pubbliche e di quelle limitrofe al Centro storico da destinare a parcheggio e a servizi. Inserimento dell’edilizia convenzionata (da demandare poi al piano particolareggiato) allo scopo di risanare e ripopolare il cuore del paese. Bisogna insomma stabilire la centralità dell’area storica, ripartendo dalla sua rivitalizzazione, facendone il motore propulsore del recupero dell’identità del paese.

3- Zone B (completamento):
Il Comune deve preventivamente pianificare interventi di ristrutturazione urbanistica e procedere a piani di recupero, disciplinando con le norme tecniche gli interventi consentiti nel rispetto degli standards urbanistici.

4- Zone C (espansione):
Equa distribuzione delle zone d’espansione a raggiera su tutto il territorio, compatibilmente con i vincoli sovraordinati, così come sancito dal programma della lista Patto per Itri Futura. Ridimensionamento dei volumi nel comparto d’espansione e distribuzione della cubatura su altri comparti da individuare con tipologia di costruzione a basso impatto quali case isolate e villette a schiera.

5- Edilizia sociale e convenzionata:
Aumento della percentuale riservata all’edilizia sociale e convenzionata dal 30% al 40%, a favore delle giovani coppie e cooperative mediante l’ampliamento della superficie da destinare alla 167. Ubicazione distribuita su più aree da individuarsi e più prossime al centro urbano.

6- Borghi Agricoli e Zone turistiche di fatto:
Va chiarita l’ambiguità nell’individuazione dei borghi agricoli e delle zone turistiche di fatto: quali diverse tipologie si prevedono, come vengono articolate sul territorio e, soprattutto, cosa comporta l’appartenenza ad un borgo agricolo piuttosto che alle Zone turistiche di fatto, per le quali è sicuramente condivisibile il criterio della loro distribuzione sul territorio. Se un territorio viene usato male si rovina, perde di valore, diventa pericoloso per chi ci vive. Il piano regolatore è quindi importante, perché deve essere uno strumento di bene comune e di senso civico che dà valore aggiunto alla comunità intera.