Risultato positivo alla cannabis, un finanziere di Formia, in servizio alla scuola nautica della Guardia di Finanza di Gaeta, è stato degradato ed espulso. A rimettere in pista il militare ha pensato però ora il Tar. Il giovane ha giurato: “In quelle analisi è venuto fuori un falso positivo a causa di un farmaco che prendo per il mal di testa”. E ora a “indagare” sono i giudici amministrativi.
I problemi per l’appuntato delle Fiamme Gialle sono iniziati circa un anno fa, quando il fratello venne arrestato a Formia per una piantagione di marijuana. La Guardia di Finanza lo fece sottoporre a delle analisi alla Ceccignola, a Roma. Risultò positivo e, aperto un procedimento disciplinare, il 4 settembre scorso, è stato degradato e rimosso.
Il provvedimento è stato impugnato dal formiano e, con decreto, il presidente del Tar di Latina lo ha congelato. Discusso il caso in aula, il finanziere, difeso dagli avvocati Francesco Falzone e Pasquale Cardillo Cupo, ha quindi sostenuto che le analisi hanno dato un falso positivo a causa dell’uso di un medicinale.
Non avendo poi sinora ottenuto dalle Fiamme Gialle i referti sugli accertamenti compiuti alla Cecchignola e i documenti per chiarire come era stato conservato il campione analizzato, il Tar ha ordinato alla Finanza di depositare copia di quegli atti entro trenta giorni, incaricando a tal fine il Dipartimento militare.