Da Team Consulting a Tempi Moderni, le inchieste giudiziarie di chi ha gestito il concorso per vigili a Gaeta

“Tempi Moderni”, potrebbe esclamare qualcuno dei partecipanti del concorso per assumere 10 vigili urbani al comando di polizia locale di Gaeta. I tempi moderni che vive spesso l’Italia, troppo spesso, sempre allo stesso modo. Con amici e parenti di personaggi “potenti”, storia vista e rivista, beneficiari di posti di lavoro, incarichi e nomine. Se riguarderà anche il caso del concorso istruito a Gaeta dal dirigente comunale Antonio Buttaro, sarà la Guardia di Finanza di Formia, che sta indagando, o la Magistratura e la Corte dei Conti, informate su quanto accaduto, eventualmente a scoprirlo. Certo è che, però, nei primi quattro posti, col massimo del punteggio, sono finiti amici e parenti di sindaco, vicesindaco e vigili già in organico a Gaeta.

"Cristiana Fevola"
“Cristiana Fevola”

Ma Tempi Moderni, per uno strano caso del destino, anche se il destino a ben vedere c’entra poco, è anche il nome della società che si è occupata di organizzare il concorso. La Tempi Moderni Spa è una società, o meglio Agenzia per il lavoro, con sede a Napoli, ma anche a Bologna, Conegliano, Lanciano, Mantova, Milano, Pordenone, Udine e persino Latina, che si occupa, tra le altre cose, di gestire concorsi pubblici, e per la cui prestazione professionale a Gaeta ha percepito circa 1500 euro, per una spesa complessiva dell’amministrazione comunale che dovrebbe aggirarsi attorno ai 6mila euro. Ora, la responsabile dell’area concorsi con le pubbliche amministrazioni della società Tempi Moderni è Cristiana Fevola, per la quale il Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Benevento, solo pochi giorni fà ha chiesto il rinvio a giudizio, insieme ad un dirigente del Comune di Benevento, perchè secondo l’accusa la Fevola e il dirigente comunale Andrea Lanzalone, avrebbero truccato alcuni concorsi pubblici per favorire concorrenti parenti di politici. Nello specifico la Fevola avrebbe falsificato gli atti della commissione giudicatrice. I due furono bloccati dalla Digos nel luglio del 2013 e per la Fevola scattò anche l’obbligo di dimora nel Comune di Napoli. Secondo la Questura di Napoli la Fevola avrebbe “prodotto atti falsi tra i quali alcuni verbali di commissione, per assicurare e/o garantire ingiusti e rilevanti vantaggi a terzi si sarebbe prestata a mettere a posto le carte, producendo atti e verbali di cui veniva accertata la falsità”.


"Luigi Cesaro"
“Luigi Cesaro”

E infatti a leggere il suo profilo professionale su un sito di settore, Cristiana Fevola risulta responsabile della Team Consulting srl proprio fino al momento dell’arrivo della Digos, per poi passare, dove attualmente opera, nella Tempi Moderni, che, stando ad indiscrezioni, altro non sarebbe che una sorta di costola della Team Consulting, visto che buona parte del personale è transitato proprio nella società per azioni. Ma il curriculum giudiziario della Fevola non finisce qui, perchè la donna è già finita ben due volte in inchieste giudiziarie, prima nell’inchiesta del gennaio 2008 sul Sistema Udeur, quando fù anche arrestata e finì ai domiciliari insieme ad Ugo Ferrara, anche quest’ultimo socio della Team Consulting. Eppoi nell’ottobre 2009 quando la Procura di Napoli fece luce su una serie di assunzioni sospette con sperpero di denaro pubblico nell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania. Anche in quest’ultimo caso per la Fevola fu chiesto il rinvio a giudizio. Va detto che in entrambi i casi fu poi prosciolta dalle accuse. Per ora rimane in piedi la vicenda concorsi truccati a Benevento. Inoltre, prima di iniziare la sua carriera nel campo della gestione del personale nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, la Fevola è stata anche capo di Gabinetto del presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, meglio noto come Giggin ‘a purpett, accusato qualche mese fà dai magistrati della Dda di Napoli di concorso esterno in associazione camorristica e turbativa d’asta, per aver cioè favorito il Clan dei Casalesi, fazione Bidognetti, in due appalti nel Comune di Lusciano, in Provincia di Caserta.

tmMa tornando a Gaeta, e mettendo ovviamente da parte le evoluzioni giudiziarie e societarie di Cristiana Fevola, resta un aspetto che ora più di prima va chiarito. E cioè quello più strano della vicenda del concorso gaetano, quello relativo ai quiz: 3mila, pubblicati alcuni giorni prima dell’affidamento definitivo alla Tempi Moderni e della cui scelta e pubblicazione si sarebbe dovuta occupare proprio la società prescelta, pagata per questo. Ma i quiz, dalle segnalazioni ricevute dagli aspiranti, solo pochi giorni prima della prova, e che in quei giorni studiavano on-line le domande per “allenarsi” al quiz ufficiale, erano sbagliati o con doppia risposta. Qualcuno ha denunciato che le risposte non c’erano proprio e che i quiz erano presi di sana pianta da altri concorsi gestiti dalla medesima società in altri Comuni. Eppure al dirigente comunale evidentemente stava bene così, visto che si è rifiutato di annullare la prova, anche dopo l’esito, e a tutt’oggi la prova è valida. Ma, visti i precedenti della responsabile in materia di concorsi pubblici, era il caso di affidare proprio a questa società il concorso per i vigili? Evidentemente Antonio Buttaro deve essersi fatto convincere dallo slogan presente sul sito della Tempi Moderni che recita: “Persone brave, non solo brave persone”. Dopotutto è sullo stesso sito che si rassicura circa la professionalità dell’agenzia, anche in virtù di un recente protocollo d’intesa firmato tra la Tempi Moderni e l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (ANCI) per un programma anticorruzione nelle pubbliche amministrazioni.