Tavolo istituzionale sulla crisi, Forte: “Non perdiamo la chance della programmazione europea e garantiamo la legalità”

Enrico Forte

«Per rilanciare l’economia di questo territorio è necessaria un’idea di sviluppo condivisa, che vada al di là degli schieramenti politici e della quale l’amministrazione provinciale sia il soggetto coordinatore. Ma prima dobbiamo ragionare sul possibile nuovo modello di sviluppo e capire quale è la vera vocazione della nostra provincia».

Il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Forte ha partecipato questa mattina alla riunione del Tavolo istituzionale permanente per le crisi occupazionali convocato dal presidente della Provincia Eleonora Della Penna. Nel suo intervento Forte ha sottolineato la necessità di non sprecare la grande chance offerta dai fondi della Programmazione europea per far uscire il sistema economico e produttivo pontino dalla profonda crisi nella quale versa.


«Le possibilità reali di rilancio si trovano all’interno della programmazione europea – ha ricordato – e negli altri strumenti messi a disposizione dalla Regione Lazio quali “Garanzia giovani” e l’incubatore d’impresa che sarà operativo a Latina da febbraio, il primo nel Lazio. Sono convinto che un progetto serio di sviluppo debba correre lungo tre direttrici principali: il chimico-farmaceutico attraverso investimenti seri su ricerca e università; l’economia del mare intesa in senso ampio con un turismo di tipo diverso rispetto a quello attuale che privilegi le tipicità della provincia; l’agroalimentare con tutte le importanti eccellenze che il nostro territorio esprime. E’ inoltre indispensabile fare una battaglia per avere tempi certi nell’iter di qualsiasi pratica perché di burocrazia si può anche morire. Un rilancio economico inoltre – ha concluso Forte – non può che svilupparsi in un contesto di legalità: non questa provincia non ci sono infiltrazioni ma insediamenti della criminalità organizzata e noi tutti, come istituzioni, dobbiamo garantire le condizioni di massima trasparenza. E’ nostro dovere assoluto».