La Conferenza dei Capigruppo del Comune di Priverno, indetta e fortemente voluta dal Sindaco Angelo Delogu e cui ha preso parte anche il Presidente del Consiglio Comunale Roberto Antonini, si è riunita nella serata di lunedì 17 novembre per discutere delle bozze di Atto Aziendale e di Piano Strategico della ASL di Latina presentate nel corso della Conferenza dei Sindaci della scorsa settimana. Nel corso della riunione sono emerse delle criticità che il primo cittadino sottoporrà all’attenzione degli altri Sindaci nella riunione distrettuale ed, eventualmente, al Direttore Generale della ASL, il dottor Caporossi, nel corso della prossima Conferenza dei Sindaci prevista tra circa 10 giorni.
“Pur tenendo conto delle modifiche già apportate dall’Azienda alle prime bozze di lavoro trapelate nei giorni precedenti la Conferenza dei Sindaci, si evidenzia come non sia chiaro il processo di conversione dell’ex presidio ospedaliero del Regina Elena. Nello specifico, nel capitolo attinente la riorganizzazione della rete ospedaliera, il Piano Strategico aziendale prevede di “attivare la Casa della Salute di Cori-Cisterna nel Distretto1; la Casa della Salute di Gaeta-Minturno nel Distretto 5; mantenere e sviluppare le attività della Casa della Salute di Sezze-Monti Lepini nel Distretto 3. Si prevede di attivare la Casa della Salute di Fondi e Latina dopo il triennio in oggetto”. Al di là delle rassicurazioni, meramente verbali, date dal Direttore Generale nel corso della Conferenza dei Sindaci, il Piano Strategico appare insufficien
te e contraddittorio. Il presidio di Priverno è prima citato come mera sede di Punto di Primo Intervento e successivamente quale Casa della Salute associata a Sezze. Di fatto, ad oggi non è ancora dato sapere quale sarà il reale futuro delle strutture sanitarie che insistono sul territorio comunale di Priverno. I capigruppo si chiedono, inoltre, per quale motivo nel Distretto 5 saranno allocate due Case della Salute e la stessa cosa non possa accadere nel Distretto 3 dei Monti Lepini, con le strutture di Sezze e Priverno dotate di autonomia amministrativa e Funzionale.
Persistono, inoltre, una serie di dubbi legati al destino della struttura di Madonna delle Grazie, dei lavori di riconversione delle strutture che procedono a rilento da diversi anni e del destino dei servizi erogati sul territorio.
Ci chiediamo fin quando un comprensorio articolato e densamente popolato continui ad essere mortificato e privato di servizi pubblici essenziali e del diritto costituzionalmente sancito alla salute. Preannunciamo sin da ora la volontà di indire un’assemblea pubblica aperta a cittadini e operatori del settore e, successivamente, un incontro con i sindaci del comprensorio per valutare le iniziative comuni da intraprendere. È evidente che, se nel breve periodo non arrivassero chiarimenti e ulteriori integrazioni che chiariscano definitivamente e in modo inequivocabile quale sia il destino delle strutture di Priverno, daremo vita a ogni forma di mobilitazione e protesta”.