Precipitazioni abbondanti, tempesta di vento e turbinii elettrici, accompagnati da tuoni dal fragore impressionante, si sono abbattute nella serata di lunedi su Itri. L’epicentro della criticità climatica si è avuto in piazza Annunziata, all’altezza della villetta adiacente l’area antistante la chiesa dell’omonima chiesa. Il vento ha fatto precipitare a terra, oltre a piccole parti del monumentale albero, un grosso ramo e ne ha spezzato un altro rimasto paurosamente a dondolare sul sottostante gazebo dell’area verde, con il rischio che potesse precipitare sulle auto che sono obbligate a transitare in quel tratto (Corso Appio Claudio, lato Napoli) dove veicola tutto il flusso di macchine che deve raggiungere le zone a nord est del paese.
Sul posto si è prontamente portata una squadra dei volontari della Protezione Civile ERI (Emergenza Radio Itri), con lo stesso presidente Antonio Maggiacomo in prima linea nel coordinare gli interventi e nel sollecitare, alla Sala Operativa Regionale, l’arrivo di un’autoscala per tagliare il grosso ramo (più lungo della traversa di una porta di calcio) che oscillava pericolosamente sulla testa di pedoni in transito e di auto.
Per tutta la serata, fino alle tre di notte, tutti i ragazzi dell’ERI sono rimasti in stato di allerta, sia per via di canali e tegole cadute per strada in via San Gennaro, sia per l’allerta giunta dalla sala operativa regionale a tenersi pronti per un eventuale intervento nelle zone del Nord Italia flagellate dal maltempo.
Lo stesso presidente Maggiacomo, oltre a tenere continuamente informato il sindaco De Santis della situazione locale (vasi caduti dai balconi, tegole, bidoncini di plastica della differenziata trasportati a decine di metri distanza dal vento furioso), ha pure lanciato, sul sito della ERI, un messaggio comportamentale ai cittadini affinchè, in queste emergenze, tengano un comportamento ispirato alla prudenza sia nel muoversi all’aperto, sia nel togliere da balconi, finestre e terrazzi vasi e quant’altro, cadendo, potrebbero costituire corpi anche mortalmente contundenti per le malcapitate vittime.