Alcuni dei 3mila quiz pubblicati sul sito del Comune di Gaeta a titolo di esercitazione per la prova di giovedì prossimo, 13 novembre, valida per la scelta di dieci posti da vigile urbano, sono sbagliati. A renderlo not con un’apposita comunicazione stampa è stata la consigliera comunale, nonchè presidente della commissione Controllo e Garanzia, Marina Costabile. “Il concorso per 10 posti di vigile urbano – ha esordito la Costabile – a tempo parziale e indeterminato, va rinviato. A pochi giorni dalla prova selettiva, convocata per il 13 novembre, si è riscontrato che molti quiz, pubblicati il 3 novembre (solo 10 giorni prima) sul sito comunale, per consentire agli aspiranti di esercitarsi in vista del test, sono sbagliati. Nonostante ancora oggi i quiz siano in fase di correzione e sul sito dell’ente compaia: ”è gradita la segnalazione di eventuali errori o inesattezze”, la data della prova non è stata spostata.
La disorganizzazione e l’incompetenza dei responsabili della procedura concorsuale in atto, non può e non deve ricadere sulle spalle di 1400 aspiranti che, in un momento di crisi, sperano e contano sull’opportunità di un posto di lavoro. In funzione dell’interesse pubblico e al fine di assicurare i presupposti di trasparenza e correttezza delle procedure adottate, chiedo quindi, in qualità di presidente della commissione Controllo e Garanzia, che la prova selettiva venga rinviata affinchè possa svolgersi in un clima di serenità e fiducia per i partecipanti, ai quali verrà così garantito un tempo congruo per la preparazione, dopo la ripubblicazione dei quiz corretti. Ciò eviterà che si ingeneri una pericolosa sfiducia verso le procedure adottate e si alimentino inevitabili contenziosi”.
Almeno fino ad ora, a poche ore dal concorso, pare non ci sia nessun dietro front da parte dell’amministrazione comunale, anche se non è da escludersi un ulteriore periodo di tempo a titolo di proroga alla scadenza di quello che manca alla prova scritta, circa due settimane, utile a correggere gli errori e ad evitare di incorrere in ricorsi a questo punto certi.