Potrebbe risolversi in queste ore il mistero che si nasconde dietro il duplice omicidio avvenuto nella cava della Grp Marmi Srl a Coreno Ausonio, dove i due proprietari Giuseppe e Amilcare Mattei, 51 e 41 anni, di Castelforte, sono rimasti uccisi in seguito ad una sparatoria avvenuta con Giuseppe Di Bello, 35enne del luogo, attualmente ricoverato in gravissime condizione presso l’ospedale Umberto I di Roma. Il giovane è accusato non solo di duplice omicidio e di porto abusivo di arma da fuoco clandestina ma anche di tentato furto aggravato e ricettazione. Infatti, secondo le immagini acquisite dai carabinieri di Pontecorvo, diretti dal Capitano Fabio Imbratta e dal Tenente Vittorio De Lisa, i fratelli Mattei avrebbero sorpreso Di Bello proprio mentre stava commettendo il furto di gasolio.
Le foto analizzate provengono da un sofisticato sistema di videosorveglianza collegato ad una fotocellula che i proprietari della cava avevano fatto installare nei giorni scorsi per scoprire gli autori dei continui furti di carburante dai caterpillar avvenuti nelle scorse settimane.
Il sistema installato all’interno del cantiere è formato da una macchina fotografica dotata di un sensibilissimo sensore ad infrarossi. Quindi un minimo movimento fa scattare una foto che viene in tempo reale inviata sul telefonino. Grazie a questo sistema i due fratelli sono stati allertati dell’intrusione all’interno del loro cantiere. Per questo si sono subito diretti sul luogo, dove purtroppo hanno trovato la morte.

Probabilmente, una volta colto sul fatto Di Bello, i tre devono aver avuto una discussione per poi passare alle pistole. Se tali indiscrezioni venissero confermate, il 35enne di Coreno avrebbe quindi agito da solo e non con la complicità di altre persone come si ipotizzava all’inizio. Da quanto si apprende ben ventidue sarebbero i proiettili esplosi in totale e non è escluso che i due fratelli avessero dei sospetti proprio su Giuseppe Di Bello, con il quale sembra vi fossero vecchi dissidi per un diritto di passaggio all’interno della cava.
Questa mattina è stato conferito l’incarico dal sostituto procuratore Arianna Armanini, titolare dell’indagini, alla dottoressa Maria Viglialoro per svolgere l’esame autoptico sui corpi dei fratelli Mattei.
Sul posto sono state repertate e poste sotto sequestro due taniche in plastica; un tubo in gomma della lunghezza di due metri circa; due mini fari portatili; tre pistole semiautomatiche marca Beretta di cui una cl.7,65, una cl.9×21 ed una cl.9, due delle quale, regolarmente detenute dai fratelli Mattei; 15 bossoli cl. 9×21, tre cl.9 e quattro cl.7,65.