Itri, la Regione minaccia di togliere il contributo per il nuovo centro anziani

Un’altra tegola sta per abbattersi sulla travagliata vicenda della costruzione del nuovo centro anziani a Itri. La Regione minaccia di tagliare i fondi al comune se entro dicembre i lavori non saranno ripresi. A darne notizia Giovanni Nofi, già presidente per due mandati del centro “Don Morosini”, sotto la cui gestione venne partorito il progetto della nuova sede, e componente del Direttivo in carica.

“La spesa totale – ricorda Nofi – ammontava a 500.000 euro, 400.000 dei quali elargiti dalla Regione e gli altri 100.000,00 dal comune il quale, proprio per far partire i lavori, aveva anticipato la sua quota. Questi, purtroppo, si fermarono per circa due anni, tanto è vero che il 14 ottobre 2013 venne invitato a Itri il consigliere Enrico Forte per effettuare un sopralluogo nel cantiere fermo. Il parlamentare regionale, insieme al sindaco De Santis, all’assessore Giovanni Ialongo, a Giovanni Nofi, in qualità di presidente che aveva attivato il progetto e a Livio Stammegna, all’epoca segretario PD, concertò la ripresa dei lavori, assicurando che la Regione avrebbe fatto la sua parte. La Pisana, infatti, approvò, il 27 gennaio scorso, la prima trance del finanziamento regionale previsto nella misura di 258.921,23 euro, pari al 60% dell’importo dovuto per la realizzazione dell’opera in via delle Querce. Da allora tutto è rimasto com’è stato da circa tre anni, con le erbacce che oggi sopravanzano i ferri sporgenti dei plinti e delle fondazioni in cemento, con grave rischio per i bambini delle attigue case popolari che, scavalcando il fatiscente recinto, vanno a giocare nel terreno incolto e pericoloso per l’incolumità fisica delle persone”.


“La Regione – ha denunciato Nofi – ha fatto pervenire al comune la notizia dell’annullamento della corresponsione del restante importo da lei promesso qualora entro il prossimo dicembre i lavori non siano ripartiti. E la cosa sarebbe una vera e scongiurabile jattura, dopo quello che si è fatto per avere una sede nuova e capiente, tanto più necessaria dopo che c’è stata una registrazione in massa di nuovi iscritti che hanno reso gli attuali locali angusti e igienicamente non sufficienti a supportare il gran numero di frequentatori della sede. A questo proposito – conclude Nofi – il comune potrebbe, con un intervento affidato i suoi operai, accorpare alla sede la stanza dismessa dal Cup, attiguo ai vani del centro, in quanto l’Asl ha disattivato il servizio geriatria e ortopedia operativi fino ad agosto a Itri, in quella stanza”.