Tempio di Giove Anxur a Terracina, “Munus” risponde a Marzullo

Per rispondere a tutte le inesattezze ed ai danni d’immagine che il consigliere comunale di Terracina, Vittorio Marzullo, ha presentato nell’esposto alla Procura della Repubblica, Corte dei Conti, Guardia di Finanza, Commissariato di Pubblica Sicurezza, Autorità Anticorruzione, in merito alla gestione del Tempio di Giove Anxur, la società affidataria della gestione dei servizi museali al Tempio medesimo, proporrà di inviare agli stessi Enti in indirizzo una denuncia per il furto di caramelle che il consigliere Marzullo ha fatto da piccolo dalla ciotola di casa.

Continuiamo a ritenere che la politica abbia come finalità il bene dei cittadini e non la diffusione di notizie inesatte e ininfluenti che lo stesso Consigliere ha confezionato per “apparire” sui giornali.


L’interesse dei cittadini è di aumentare il turismo, dal quale derivano le risorse economiche e di avere salvaguardato il proprio patrimonio culturale e cioè il proprio futuro.

Stia sereno, il gufo Marzullo, che al Tempio di Giove Anxur è tutto regolare e dovrebbe ringraziare una società che da 2 anni chiude in passivo i propri conti per il sito di Terracina, nella convinzione che ci siano gli elementi fondamentali di miglioramento, per poter ottenere, forse un giorno, la giusta remunerazione d’impresa.

E’ stato fatto tanto lavoro sul rilancio del Tempio di Giove Anxur che passa anche la voglia di sciorinare tutti i dati positivi degli incrementi di visitatori, degli incassi, della pulizia, della soddisfazione dei visitatori e dell’immagine complessiva che il Tempio dà alla Città di Terracina.

Meriterebbe solo, il consigliere Marzullo, di riavere una gestione come quella precedente all’ingresso di Munus, fatta da qualche fantomatica associazione, cooperativa o altra entità gradita allo stesso Consigliere ed a qualche sua “consigliera”, alla quale dovrebbe raccomandare maggior correttezza sul luogo di lavoro.

E, per finire, stia tranquillo che Munus non ha rubato l’IVA e a tal fine dovrebbe studiare l’articolo 10, comma 22, della legge sull’IVA (numero 633 del 1972 e successive modificazioni) che esclude l’applicazione IVA dalle biglietterie museali.

Augurando al consigliere Marzullo altri fantasmagorici exploit, preghiamo gli organi di stampa di interpellare la controparte quando vengono in possesso di notizie così dannose per l’immagine della Città.