Formia, diffamazione e ingiuria: Cardillo Cupo chiede risarcimento di 100mila euro a Bartolomeo

Centomila euro, magari da destinare, in caso di condanna, ai bambini vittime di reati di mafia. Con questa richiesta di risarcimento danni l’ex assessore alla polizia municipale del Comune di Formia, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, ha formalizzato la costituzione di parte civile nel procedimento penale che vedrà indagato, lunedì prossimo, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Terracina il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo con le ipotesi di reato di diffamazione ed ingiuria.

I fatti risalgono al 19 dicembre 2011 quando, in pieno Consiglio comunale, l’allora capogruppo del Partito Democratico Bartolomeo – si legge nel decreto di citazione del sostituto procuratore Valerio De Luca – diffamò Pasquale Cardillo Cupo, non nella veste di assessore di primissimo piano della Giunta Forte, ma in qualità di legale difensore di alcuni componenti della famiglia Bardellino, raggiunti nei mesi precedenti da provvedimenti restrittivi emessi dalla direzione distrettuale antimafia e poi annullati dal Tribunale del Riesame.


Secondo il pm Valerio de Luca l’allora capogruppo del Pd offese l’onore e la reputazione dell’avvocato Cardillo Cupo, dichiarazioni amplificate in quanto i lavori del Consiglio comunale venivano trasmessi in diretta – come avviene abitualmente – dall’emittente Radio Formia. Ora Cupo si è costituito parte civile e, nominando il collega avvocato Guglielmo Raso, ha chiesto che l’attuale sindaco di Formia, che sarà assistito in giudizio dall’avvocato Luca Scipione, venga condannato a risarcirgli i danni morali e di immagine che gli causò nel corso di quella seduta consiliare di tre anni fa quando lo offese ripetutamente e gratuitamente con epiteti impronunciabili.

L’avvocato Cupo ha chiesto, in particolare, danni per un importo di 100mila euro che, in caso di condanna di Bartolomeo, vorrebbe devolvere ad una fondazione che si occupa di bambini vittime di reati di mafia. Interpellato sulla possibilità di ritirare la querela e la costituzione di parte civile, l’attuale coordinatore del movimento “Idea Domani” ha detto di “non portare rancore verso nessuno, e credo fermamente che le questioni politiche non debbano risolversi nei Tribunali ma tra la gente”. E’ disposto a ritirare la querela – ha reso noto l’avvocato Cupo – a condizione che “Bartolomeo ammetta di aver esagerato, quindi chieda scusa, e lo faccia altrettanto pubblicamente”.