La Regione Lazio si avvia a chiudere l’ennesima partita debitoria del sistema sanitario regionale. Questa volta è con l’Inps. E’ una storia che si trascina da 20 anni e che vale circa 150 milioni. Oggi con la firma del protocollo, approvato con un decreto del commissario Nicola Zingaretti, la Regione inizia le procedure per fare chiarezza e ridare respiro alle aziende coinvolte. Nel corso degli anni ad iniziare dal ’94 ai cosiddetti Enti morali, ospedali e strutture religiose, onlus e associazioni piccole e grandi senza fini di lucro che operano per il sistema sanitario regionale nel campo dell’assistenza ai disabili è stata data, in base ad una legge nazionale, la possibilità di pagare i contributi verso l’Istituto nazionale della previdenza con i crediti che vantavano nei confronti delle Asl. Insomma potevano pagare i contributi con le fatture. Questa situazione nel corso degli ultimi anni è diventata confusa e intricata determinando grande ritardo o blocco dei pagamenti da parte delle Aziende e il conseguente avvio delle procedure di recupero da parte dell’Inps che ha determinato una situazione di grave difficoltà per le strutture coinvolte.
In base all’accordo il tempo disponibile per mettere a posto le carte è di un anno. Servirà ad effettuare una procedura di ricognizione dei debiti certi ed esigibili da parte dell’Inps. Le Aziende sanitarie nei prossimi mesi dovranno verificare, per ognuno dei soggetti coinvolti, esistenza e consistenza economica dei crediti ceduti e fino al 31 dicembre del 2012.
“Con il protocollo firmato oggi con l’Inps – dice il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – cerchiamo di mettere la parola fine ad una storia che si trascina da venti anni. Una matassa imbrogliatissima che pesa come piombo però sull’operatività di tante strutture che si dedicano all’assistenza ai i disabili o che erogano prestazioni sanitarie in regime di accreditamento. Questa situazione nel corso degli anni è maturata diventando complessa, confusa, intricata tanto da creare terreno fertile per procedure poco lineari o illegali come le doppie fatturazioni. Adesso ci diamo 12 mesi di tempo per aprire tuti i cassetti e fare pulizia e ridare serenità alle aziende e a chi vi lavora. Voltiamo pagina nel segno della trasparenza perché con il sistema di pagamento oggi in atto nella Regione comportamenti opachi non sono possibili”.