Eccellenze enogastronomiche coresi al Salone Internazionale del Gusto di Torino

Agnoni e Ciardi al salone del gusto di torino

Le eccellenze enogastronomiche ed agroalimentari coresi protagoniste alla biennale del Salone Internazionale del Gusto e della Terra Madre che si è svolto dal 23 al 27 Ottobre al Lingotto Fiere di Torino. L’edizione è stata dedicata in gran parte all’agricoltura familiare, in linea con le Nazione Unite che hanno dichiarato il 2014 l’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare.

L’agricoltura familiare produce cose da mangiare e non cose da commercializzare, l’80% del cibo mangiato dalla popolazione mondiale. Ha a cuore le persone e la terra, per questo diversifica e si inserisce nei ritmi della natura. Dietro ci sono gli agricoltori e i mercati di vicinanza.


1266 gli espositori presenti, di cui 64 nel Padiglione 3 della Regione Lazio. Negli stands 3B 011 e 3B 013, due imprese a conduzione familiare di Cori, rispettivamente, l’Azienda Agricola Agnoni, per i generi “Ortaggi e conserve vegetali”, e Ciardi Dolci Bontà, per i generi “Dolci e prodotti da forno”.

Le aziende di conservazione e trasformazione locali hanno saputo legare alla loro sapiente arte una sinergia diretta con le aziende agricole del territorio che garantiscono un prodotto di alta qualità certificata. I biscottifici del paese, con ingredienti semplici e maestria nella cottura, fanno rivivere antiche ricette ed assaporare la genuinità e la bontà di un tempo.

Domenica 26 Ottobre, sempre al Salone di Torino, nell’ambito della presentazione della guida Slow Wine 2015, Marco Carpineti ha ricevuto due importanti riconoscimenti da Slow Food. La “Chiocciola”, simbolo di cantina che i interpreta valori organolettici, territoriali ed ambientali in sintonia con Slow Food. Il “Vino Quotidiano” assegnato al CAPOLEMOLE ROSSO 2012 come bottiglia dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.

Inoltre Marco Carpineti ha portato la sua ventennale esperienza nell’agricoltura biologica e biodinamica al laboratorio «A trazione animale: i vini a cavallo d’Italia e di Francia». Anch’egli da qualche anno ha introdotto i due cavalli nella la lavorazione dei campi, con ottimi risultati, non solo nel bicchiere, ma anche economici e per la salubrità del suolo.