
“Abbiamo assistito nei mesi scorsi al goffo tentativo della Provincia ancora targata Cusani di finire nel peggior modo possibile il suo decennale sul tema della Scuola a Gaeta, spostando il Liceo Scientifico dalla sua sede storica di Piazza Trieste (già fatto grave), per mandarla in un edificio nato male e finito peggio in quel di Calegna che tutto è fuorchè una scuola”. Lo dichiara Antonio Raimondi, capogruppo consiliare del Movimento Progressista di Gaeta.
“La cosa – continua la nota – che mi è dispiaciuta maggiormente è stata la “guerra dei poveri” tra l’Istituto Caboto da un lato (Nautico) e l’Istituto Fermi dall’altro (Liceo Scientifico). Il problema non era e non è il prevalere dell’una sull’altra, ma di trovare finalmente un assetto razionale e realistico per tutte le esigenze di queste due storiche ed importanti scuole della Città di Gaeta e del comprensorio. Spero che il nuovo Presidente della Provincia Eleonora Della Penna si attivi subito in tal senso, in accordo con il Consiglio Comunale di Gaeta, per trovare delle soluzioni di cui, non dimentichiamolo mai, la Provincia è responsabile in primis. Siamo a disposizione per dare il nostro apporto, come al solito fattivo, per la soluzione del problema senza inutili e sterili ideologismi, allo scopo di eliminare il disagio degli studenti ed evitare danni d’immagine alle due scuole, che potrebbero avere gravi ripercussioni nel prossimo futuro con un crollo delle iscrizioni.
Chiediamo pertanto al Sindaco Mitrano un atto di coraggio nel prendere delle decisioni forti finalizzate ad individuare degli spazi, che come ben sappiamo ci sono, a cominciare dalla scuola americana di Calegna fino a degli immobili comunali che potrebbero essere ottimizzati per renderli fruibili alle due scuole.
Altra questione aperta che necessita di soluzione con un approccio pragmatico e di prospettiva, e non con l’arroganza dell’attuale Amministrazione in particolare dell’Assessore Leccese, è il collocamento della Fondazione Caboto in uno spazio adeguato. Il contratto stipulato tra il Comune e la Fondazione Caboto di affidare loro un piano e mezzo della Caserma Cosenz è illegale ed illegittimo, e bene faranno a fermarsi per evitare guai giudiziari molto seri. Infatti, nell’ultima Commissione Consiliare Controllo e Garanzia ho evidenziato che se la Caserma Cosenz è di proprietà comunale (così ha affermato il Dirigente Guratti, ma nel fascicolo manca questo atto di “cessione” del Demanio) allora l’alienazione o la valorizzazione del suddetto bene immobiliare, come previsto dall’ex articolo 58 che è atto propedeutico al Bilancio previsionale, può essere deliberato solo dal Consiglio Comunale. La Giunta Comunale ha fatto la prima delibera per l’affitto della Cosenz addirittura il 20 settembre 2013.
Quindi, è da quella data che c’era la volontà politica di dare alla Fondazione Caboto quel bene: perché non ne hanno parlato nel Consiglio Comunale che ha deliberato tutti gli atti propedeutici il 20 dicembre 2013? L’ex articolo 58, tra l’altro, è stato votato dal 2009 (anno in cui è entrato in vigore) ad oggi sempre all’unanimità. Noi non siamo contro la Fondazione Caboto, anzi siamo convinti che sia una Istituzione che dia prestigio alla nostra Città, ed è per questo che bisogna dargli un contenitore (e oramai ce ne sono tanti disponibili) che permetterà loro una ulteriore espansione nel prossimo futuro. In questo modo si eviterebbero inutili promiscuità e confusione tra una attività didattica e formativa per giovani e il “Palazzo della Cultura” che da sempre doveva essere la caserma Cosenza, in particolare da quando il Comune ha preso i fondi dell’APQ1 nel 2000″.