Morto in carcere, la famiglia di Miglietta non crede al suicidio

*Gianpiero Miglietta*
*Gianpiero Miglietta*

Proseguono le indagini sulla morte di Gianpiero Miglietta, 37 anni, originario della provincia di Lecce, trapiantato ad Aprilia, trovato impiccato in carcere, a Latina, giovedì scorso. Il sostituto procuratore Maria Eleonora Tortora ha disposto l’acquisizione degli accertamenti compiuti, nelle forme dell’incidente probatorio, sulla vittima, per capire se le lesioni che aveva sostenuto di aver subito alla mano destra rendessero possibile per lui togliersi la vita impiccandosi a una sbarra.

Il magistrato ha inoltre chiesto al medico legale Gianluca Marella, che ieri ha eseguito l’autopsia sulla salma dell’apriliano, di compiere anche esami tossicologici.


I familiari di Maglietta non credono al suicidio, nonostante nei giorni precedenti la vittima avesse ricevuto una lettera dalla compagna, con cui la donna gli comunicava che la loro storia era finita, e hanno incaricato gli avvocati Maria Antonietta Cestra e Giuseppe Lauretti di presentare un esposto. Miglietta era imputato per l’omicidio dell’imprenditore terracinese Vincenzo Del Prete.

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