Itri cimitero, riaperti i due vecchi accessi pedonali

Cimitero Itri 007“Finalmente una buona notizia per il cimitero di Itri”. E’ il commento che ha accolto, da sabato 11, la riapertura delle due porte della parte vecchia del sacro luogo, quelle, tanto per intenderci, che affacciano sulla consolare Appia, nel tratto Itri-Fondi e, e quella che aggetta sull’ampio piazzale del parcheggio che si trova nel tratto iniziale della strada Cimitero – Monticelle – Scerpano – San Marco – provinciale per Sperlonga.

Le due porte resteranno aperte, dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 16,00, fino al prossimo 9 novembre. Erano state chiuse in occasione dell’attivazione dell’ingresso alla parte nuova del cimitero, che si trovava all’opposto di quella che era una volta l’ingresso principale, quello attiguo alla carreggiata dell’Appia, in quanto la distanza dall’ufficio degli addetti alla struttura favoriva e incoraggiava gli episodi furfanteschi di furti di oggetti vari che si sono susseguiti a ripetizione nel più ristretto vecchio cimitero.


Poiché, però, dal nuovo ingresso fino alla parte estrema del vecchio cimitero, intercorre una distanza faticosamente notevole da percorrere per chi ha problemi di deambulazione o di età avanzata, l’amministrazione De Santis ha rivolto esplicita richiesta scritta alla ditta privata cui sono stati esternalizzati i servizi relativi all’ultima dimora umana. Quest’ultima ha prontamente accolto l’istanza, tra la soddisfazione del sindaco Giuseppe De Santis e dell’assessore ai Lavori Pubblici, Giovanni Ialongo.

Resta, ora, da risolvere un altro urgente problema quello rappresentato, secondo la gente inviperita, dall’autentica “cortina di ferro”, che è la striscia bianca continua sulla carreggiata che impedisce, a chi proviene da Itri, di svoltare a sinistra per recarsi al cimitero, obbligandolo, almeno sulla carta, a percorrere altri dieci chilometri per raggiungere Fondi per poi effettuare l’inversione di marcia e tornare indietro, così da trovarsi l’accesso al cimitero sulla propria destra e poter finalmente voltare. Ma, stando a quello che è dato sapere, la gente si sta organizzando per una oceanica raccolta di firme da rimettere all’ANAS.