
Rinviato tutto al prossimo 30 ottobre. Bisognerà attendere quella data per sapere cosa deciderà il giudice del Lavoro, Amalia Savignano, presso il Tribunale di Cassino in merito al ricorso presentato dai 35 ex Lsu contro il Comune di Minturno, con il quale chiedono il reintegro. Un procedimento che va di pari passo con quanto avvenuto ad Arpino, la cui situazione è similare a quella minturnese. Il giudice si è riservata di analizzare nel dettaglio la complicata vicenda e dovrà quindi esprimersi se procedere con il rito Fornero oppure con il rito normale.
La valutazione è tutta sul fatto se l’annullamento d’ufficio sia valido oppure no, quindi togliere ogni dubbio di illegittimità sulla procedura amministrativa operata dalla giunta Graziano, che ha annullato la delibera 97 del 15 aprile 2014, con la quale sono stati invalidati diversi atti. Ex tunc, ovvero “fin dall’inizio”, rimuovendo quindi retroattivamente gli effetti degli atti anteriori come se essi non fossero mai esistiti.
Gli ex dipendenti comunali, rappresentati dagli avvocati Carlo Bassoli, Luciano Falcone e Francesco Alessandrini, chiedono anche il versamento dei contributi previdenziali dal giorno del licenziamento al giorno del reintegro nell’organico comunale, la condanna del Comune di Minturno al pagamento delle spese, competenze e onorari oltre Cpa e Iva di legge e rimborso forfettario del 15%. Si entrerà nel merito il 30 ottobre.