
Non c’è nessuna stangata! Una minoranza senza proposte e con le idee confuse, prova a gettare panico tra i contribuenti, paventando un fantomatico aumento di tasse ultramilionario che, parole loro, sarebbe addirittura di circa 1,5 milioni di euro. Per corroborare la loro tesi inseriscono cifre prese un po’ qua e un po’ là, dati aggregati e disaggregati, comparazione tra elementi eterogenei: insomma un po’ di fumo dall’odore fortemente populistico.
Ci “chiedono” di governare ed è quello che abbiamo fatto nell’ultimo anno e mezzo, assumendo decisioni difficili e responsabili. Cosa, evidentemente, cui non sono abituati, visto lo stato in cui hanno lasciato questo Ente: per dieci anni hanno tirato a campare, hanno fatto solo danni ed hanno preferito scaricare i problemi sulle spalle della cittadinanza e di chi si è trovato al Governo cittadino dopo di loro.
L’intero impianto del Bilancio 2014 è, infatti, caratterizzato da un importante intervento strutturale che, una volta per tutte, ci permetterà di risolvere il problema dei debiti fuori bilancio (circa un milione di euro), di chiudere la questione Multiservizi (circa seicentomila euro) e molte altre questioni lasciate volutamente aperte negli anni passati. Per sopperire a questa pesante eredità e per far fronte ai continui e pesantissimi tagli che il Governo ha imposto agli enti locali (da ultimo la riduzione di del fondo di solidarietà di circa centomila euro avvenuta a settembre) siamo stati costretti ad una lieve rimodulazione della tassazione. Ma abbiamo deciso di far pagare non la povera gente, ma chi, negli anni passati, aveva goduto di regimi fiscali piuttosto benevoli, come nel caso dell’aumento dell’IMU sui terreni interessati da attività estrattive. Paragonano i dati del rendiconto di bilancio (basati su entrate effettivamente accertate) con dati del bilancio di previsione, facendo sostanzialmente il gioco delle tre carte: confrontando i dati di previsione del 2013 con quelli del 2014 si scopre che l’IMU è stata ridotta di oltre 100mila euro. Inseriscono nel loro “calderone magico” la TASI, ignorando che la TASI non è una tassa introdotta dall’amministrazione Delogu, ma è una tassa che si paga in tutti i Comuni, perché è stata imposta lo scorso anno dal governo centrale, e non è paragonabile con alcuna voce di bilancio relativa al 2013. In ogni caso l’aliquota fissata dal Comune di Priverno è ben al di sotto della media nazionale.
Queste decisioni ci hanno permesso di portare a casa due risultati non di poco conto. Abbiamo, innanzitutto, evitato il dissesto e il commissariamento dell’Ente – che, magari, loro già pregustavano – e impedito che tutte le aliquote fossero indiscriminatamente portate al massimo. L’intervento strutturale, invece, ci permette di chiudere tutti i capitoli pendenti degli ultimi 10 anni e di poter programmare con più serenità il futuro: stiamo già lavorando per ridurre in maniera sostanziale la pressione fiscale dal prossimo anno e inserire misure che permettano la ripresa socio-economica della nostra città.
Fatto che, probabilmente, li infastidisce e provano a solleticare strane fantasie con frasi dal sapore becero-populistico. Per l’ennesimo volta provano a tirare in ballo l’argomento “dell’altro”, del “diverso”, mostrando un’arretratezza civica e culturale spaventosa e anacronistica. Per l’ennesima volta siamo costretti a ribadire che l’adesione al progetto SPRAR porta sul territorio diverse migliaia di euro ogni mese, permettendo la creazione di nuovi posti di lavoro. Il conferimento della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, invece, non ha avuto alcun costo per le casse comunali, permettendo, invece, di avviare un serio percorso di integrazione tra tutte le parti sociali della città.
Più che la stangata, ci pare che abbiano preso una vera cantonata.