Furto nella zona industriale di Aprilia, le aziende chiedono sicurezza

furto1Un nuovo furto in zona industriale ad Aprilia. I ladri ieri notte sono entrati in azione in via dell’Industria, a Cioccafè, scavando un buco nel muro e manomettendo l’impianto antifurto. Alla fine sono riusciti a prelevare solo il registro di cassa con poco denaro, ma il danno è stato ingente. Torna dunque di stretta attualità la necessità di maggiore sicurezza nella zona industriale Caffarelli, dove un centinaio di aziende si sono da tempo consorziate per coordinarsi e intraprendere azioni comuni. Nell’ultimo incontro con l’Amministrazione comunale apriliana era stato rappresentato lo stato di disagio di queste aziende, costrette a convivere tra degrado, sporcizia e l’invasione di rom, circa 150 che si sono stanziati in uno stabile abbandonato. Qualche risultato era stato ottenuto: maggiori controlli da parte delle Forze dell’Ordine, che hanno potenziato i pattugliamenti, l’avvio del porta a porta per eliminare i cassonetti dalle strade e quindi combattendo alla fonte il degrado, e l’installazione di telecamere per la videosorveglianza. Per il momento ne sono state montate tre delle otto promesse. Il furto di ieri notte è avvenuto in una zona non videosorvegliata. “Chiediamo una accelerazione da parte delle Istituzioni per superare questa situazione”, spiega Marco Braccini del cda del Ciap, Consorzio Industriali apriliani, “le aziende della zona industriale portano economia anche in termini di tasse pagate e chiedono legittimamente servizi e sicurezza. Stiamo cercando di trattenere tutti gli imprenditori animati dalla volontà di abbandonare Aprilia, ma ci devono mettere nelle condizioni di lavorare”.

“Mancano ancora le telecamere a ridosso degli incroci, ma a breve arriveranno”, spiega l’assessore alle attività produttive Vittorio Marchitti. “L’attenzione resta alta, stiamo collaborando con le forze dell’ordine e gli imprenditori per migliorare la percezione di sicurezza e combattere il degrado. Le prime telecamere sono state installate nei siti frequentati dai rom e con la Prefettura stiamo affrontando anche questa questione. Capiamo che chi investe fa tanti sforzi, per questo ci siamo impegnati con maggior vigore per cercare di migliorare la vivibilità”. Marchitti fa appello anche alle Istituzioni superiori: “Per recuperare urbanisticamente questa zona non possiamo non passare attraverso il Consorzio Industriale, la cui variante prevede invece nuovo cemento. Ecco perché bisogna intervenire recuperando i siti dismessi, che degradano la zona e scoraggiano nuovi investimenti”.