Rifiuti sulla Pontina e tra i sentieri del Parco, cittadini si organizzano. Per tutta l’estate hanno scattato fotografie per documentare uno degli effetti collaterali del fenomeno della prostituzione tra il comune di Sabaudia e quello di Pontinia. In modo particolare, gli scatti riguardano i sentieri in località Cerasella e le piazzole dove si fermano le lucciole. Nonostante il personale del Parco e non solo, abbia provveduto più volte alla pulizia dell’area è ovvio che, con la presenza delle prostitute il problema resta e con una certa cadenza di ripresenta. E’ una catena che dipende in sostanza, sono soltanto dal giro di sfruttamento delle donne ma anche dagli avventori, non pochi che ogni giorno frequentano i sentieri del Parco e non per fare escursioni. Centinaia di fazzolettini, sedie rotte, persino dei secchi, preservativi, abiti usati, insomma rifiuti “tipici” rispetto certe attività.
Solo due giorni fa è stato confermato l’arresto di un cittadino di nazionalità tunisina finito in manette per sfruttamento della prostituzione, un ‘operazione, l’ennesima condotta dai carabinieri di Sabaudia. Il problema però nel Parco resta. Com’è noto si tratta di un’area a tutela integrale, dove ogni escursionisti ed anche scuole percorrono i sentieri. Altro problema, non meno grave, quello legato alla vivibilità. Dall’altro lato della Pontina ci sono delle case, tutti i giorni famiglie anche con minori devono assistere allo spettacolo. Per questo hanno deciso di “immortalare” con degli scatti cosa c’è nel bosco, un appello in sostanza a contrastare il fenomeno della prostituzione anche in questo senso.