Omicidio Guzzon , Gennaro Bruno chiede di uscire dal carcere

pistolaL’assassino di Mario Guzzon vuole cominciare a uscire dal carcere. Gennaro Bruno, 54 anni, originario dell’avellinese, trapiantato ad Aprilia, sta scontando una condanna a 23 anni di reclusione per l’omicidio del 27enne apriliano, ucciso il 14 febbraio 1999 sulla spiaggia di Tor San Lorenzo. Il 54enne punta ad accedere prima possibile ai benefici come l’affidamento in prova e la semilibertà, sfruttando gli sconti concessi dallo “svuotacarceri”. Si è però visto respingere le sue richieste e ha così ora fatto appello al Tribunale di Sorveglianza di Roma, che si è riservato la decisione.

Il corpo di Guzzon venne trovato carbonizzato vicino a una Y10, rubata ad Aprilia e data alle fiamme, nei pressi del lido “Il Gabbiano”. Era stato fatto inginocchiare sulla sabbia, freddato con tre colpi di pistola calibro 7,65 alla testa e poi fatto bruciare insieme all’utilitaria. Nel giro di dieci giorni scattarono le manette ai polsi di Bruno, noto con il nomignolo “Gennaro te sparo” e il movente dell’omicidio individuato in un debito di droga.


La vicenda, una volta approdata nelle aule di giustizia, si fece però particolarmente complessa. Bruno venne condannato in primo grado, assolto in appello, si vide annullare la sentenza dalla Cassazione e infine condannare in un secondo processo d’appello.

Avendo scontato già metà pena, con lo “svuotacarceri” l’apriliano potrebbe iniziare ad accedere ai benefici, vedendosi riconoscere 75 giorni di sconto ogni sei mesi anziché i 45 previsti dalla legge precedente. Visto che è stato stabilito che ha diritto a tale sconto appunto soltanto chi lo ha chiesto prima della conversione del decreto legge e avendolo chiesto Bruno in quel periodo, ma essendosi pronunciati i giudici soltanto dopo, il magistrato di sorveglianza ha detto no al beneficio. Un inghippo burocratico, per cui il 54 enne ha fatto appello e il Tribunale si è riservato la decisione.