Cisterna, evasione fiscale e truffa all’Inps: a giudizio Coccato

*Il Tribunale di Latina*
*Il Tribunale di Latina*

Con i reati ormai prescritti o prossimi alla prescrizione, dunque in ritardo, sono arrivati i rinvii a giudizio per l’imprenditore Paolino Coccato e dei suoi presunti prestanome, impegnati in una presunta maxi evasione d’Iva e truffa all’Inps, con un’azienda di costruzioni industriali di Cisterna. A disporre un processo è stata il giudice Laura Matilde Campoli.

CONCORSO PER L_ACCESSO AL CORSO AERONAVALE DELL'ACCADEMIA DELLA GDFIl procedimento nasce da un’indagine della Guardia di finanza di Cisterna, seguita dal sostituto procuratore Cristina Pigozzo. Secondo gli inquirenti, Paolino Coccato, 65 anni, di Sezze, insieme ad Antimo Di Biasio, 54 anni, di Latina, e Victor Guillermo Saenz Alvarado, 61 anni, originario del Costa Rica, il primo ritenuto il vero amministratore della “Sun Key srl”, già “Cemi spa”, e gli altri una sorta di prestanome, avrebbe evaso l’Iva nel 2007, facendo apparire fittiziamente un volume di operazioni passive sproporzionato rispetto allo standard della società di Cisterna, considerando che gli acquisti della società, nel 2004, risultavano pari a 3,1 milioni, mentre l’anno successivo, nonostante la cessione dell’intero complesso aziendale all’oleificio Paoil, controllato sempre da Coccato, venivano indicati costi pari a 14 milioni, generando così un credito Iva fittizio pari a 1,1 milioni. Per impedire i controlli la sede della società sarebbe poi stata trasferita in Costa Rica. Un reato già prescritto.


PAOIL_md I tre imputati, insieme a Oreste Albertini, 45 anni, di Paterno, e Mariangela Mazzoli, 35 anni, di Norma, sono poi accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sempre Coccato, considerato reale amministratore anche della Cmc Eurocontainers srl, della Gerico srl e della Cemi srl, utilizzando gli altri come amministratori fittizi, avrebbe trasferito le attività della “Sun Key” alle altre società, facendo apparire che si trattava di attività avviate ex novo, mentre non sarebbero state altro che la semplice prosecuzione della prima. Assunto poi lo stesso personale della “Sun”, gli imputati avrebbero indotto in errore l’Inps, ottenendo gli sgravi contributivi sulle assunzioni, ottenendo così illecitamente 410.856 euro. Disposti dal giudice Campoli i rinvii a giudizio, il processo inizierà il prossimo 1 aprile, davanti al giudice Lucia Aielli.