Sarebbe partito senza problemi il servizio mensa nelle scuole apriliane in cui è stato autorizzato il tempo pieno. Il condizionale è d’obbligo, visto che non tutti i genitori hanno fatto usufruire i loro figli del servizio mensa scolastica. I plessi dell’infanzia del I Istituto Comprensivo – Toscanini, Montegrappa e via Da Vinci – si sono infatti visti ridurre l’orario del tempo pieno per la mancanza di personale che potesse effettuare le pulizie. Una comunicazione che domenica è stata data dal Dirigente Scolastico Enrico Raponi e che ha fatto fare un salto dalla sedia a tutti quei genitori che contavano sul tempo pieno per poter terminare il proprio orario di lavoro e andare a riprendersi i figli. L’uscita di Montegrappa è entro le 14, idem per via Da Vinci mentre l’uscita dei bambini della materna iscritti alla nuova scuola di via Amburgo è alle 15.30. A Montegrappa oggi solo 70 bambini su 110 hanno usufruito della mensa, mentre quasi nessun bambino ha mangiato al plesso di via Da Vinci, al contrario della Toscanini dove invece tutti hanno consumato regolarmente il loro pasto.
Mentre si attende la riunione di domani tra i Dirigenti Scolastici e l’Amministrazione Comunale, i genitori hanno avviato una petizione per chiedere il ripristino del tempo pieno alunni Scuola dell’infanzia. “Noi genitori degli alunni della scuola dell’infanzia del Complesso Montegrappa, nel sottoscrivere la presente, chiediamo l’immediato ripristino del tempo pieno con uscita alle 15:45 16:00”, scrivono i genitori. “Nell’attesa dell’attuazione di tale richiesta non riteniamo opportuno far fruire ai nostri figli del servizio mensa richiedendo, pertanto, la restituzione delle somme versate”.
In sostanza, se devono uscire così presto tanto vale far mangiare i bambini a casa o nelle strutture private che possano occuparsi dei ragazzi fino al tardo pomeriggio.
Certamente un genitore che iscrive il figlio al tempo pieno per legittime necessità non può ritrovarsi senza servizio. Indubbiamente la decisione del dirigente scolastico è stata dettata dal pesante taglio subìto dal Ministero alle ore pagate al personale non docente. Non un capriccio personale, insomma, ma è indubbio il disagio per le famiglie. Ogni decisione è rinviata a domani.