Gaeta, sabato 4 ottobre la cerimonia di intitolazione della strada ai maestri Ercole Montano ed Erasmo Ciano

panorama gaetaSabato 4 ottobre, alle ore 10,30, presso il cortile della Scuola Media “Principe Amedeo” sita a Gaeta in via Calegna, avrà luogo la cerimonia di intitolazione della strada, che collega via Calegna con Viale America, ai Maestri musicisti e compositori Ercole Montano ed Erasmo Ciano, in attuazione della Delibera di Giunta comunale n. 313 del 05/12/2012. Tale delibera è scaturita dalla relativa proposta, rivolta all’Amministrazione comunale, durante la manifestazione tenutasi presso il Teatro Ariston il 28 ottobre 2012, in occasione della presentazione del libro di Giovanni Rispoli, dal titolo “I complessi bandistici di Gaeta dal 1800 ad oggi con biografie di Ercole Montano ed Erasmo Ciano”.

Si tratta di un evento straordinario, in quanto è la prima strada di Gaeta che viene intitolata ad artisti nel senso più generale del termine. La manifestazione in programma rappresenta un’opportunità per far conoscere alle nuove generazioni l’insigne attività artistica dei maestri in questione, nonché il ruolo educativo e socio-culturale che hanno rivestito per mezzo secolo nell’ambito della comunità cittadina.


La targa marmorea, che sarà apposta a perenne memoria dei due maestri, non può avere una collocazione migliore di questa, essendo questa una strada molto trafficata e frequentata da studenti di tutte le scuole di ordine e grado, che sono stati formalmente invitati, attraverso i loro dirigenti, a presiedere alla cerimonia, alla quale interverranno il sindaco e l’assessore alla cultura Prof..ssa Sabina Mitrano.

E’ un segno di squisita sensibilità e un atto di riconoscenza verso l’opera di questi degni Figli, affinché sia diffusa la conoscenza e sia perpetuato il ricordo di due Uomini che hanno onorato la nostra città.

Le ricerche storiche svolte dal promotore dell’iniziativa, Giovanni Rispoli, oltre a mettere in luce l’ultra secolare gloriosa tradizione bandistica della nostra città, hanno permesso di far conoscere le biografie dei due citati maestri.

Allora possiamo ben dire che la storia di Gaeta non è fatta solo di remoti splendori e di fatti d’arme, che l’hanno attraversata nei secoli, ma è scritta nella musica dei Maestri.

E’ importante il ruolo che svolge la toponomastica nella vita comunitaria e in questo la rilevanza che hanno e debbono avere la storia locale e i personaggi che hanno contribuito in maniera egregia a farla.

Come declamò il Foscolo ne “I Sepolcri”,…”a egregie cose il forte animo accendono l’urne dei forti”, l’uomo, nel braccio di ferro con la morte, soccombe nel fisico, ma sopravvive nel ricordo dei posteri attraverso il simbolo dei monumenti, fotografie, scritti, composizioni musicali… Ed è ancora questo un invito fraterno ai concittadini e soprattutto alle nuove generazioni, perché la musica – che è linguaggio universale – riesca a far penetrare quel nobile messaggio, quei valori e quegli ideali, che Erasmo Ciano ed Ercole Montano ci hanno trasmesso, così che l’antica civiltà della nostra Terra venga non solo salvaguardata, ma arricchita nei cuori e nella vita comunitaria.

Il M° Montano (1875 -1962) fu chiamato a dirigere i concerti bandistici di Montemesola, (TA), di Mirabella Eclano (AV), Sessa Aurunca, Priverno, Chieti, Lauro di Sessa, Pietramelara e Fondi. Già dal 1911 abbiamo notizia, attraverso ricerche svolte presso l’archivio comunale, della costituzione, da parte del M° Ercole Montano, di un’orchestra-banda qui a Gaeta, denominata “Concerto cittadino”, formata da archi e da strumenti a fiato, che Egli diresse per l’intero arco della sua vita. Il M° Montano ha al suo attivo almeno due tournee all’estero, una in Europa e l’altra in America. Fu decorato di medaglia d’oro in occasione di un concerto a Berlino, dall’ex imperatore di Germania Guglielmo II, mentre negli Stati Uniti d’America diresse alcuni concerti nei più celebri teatri, tra cui il Metropolitan di New York.

Nel 1912 il Re Vittorio Emanuele III, su parere della Consulta Araldica, lo insignì del titolo di “Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia”, come riconoscimento dei suoi meriti artistici. Il Maestro Ercole Montano va ricordato, inoltre, per la sua proficua ed apprezzata attività di compositore: il M° Montano ha al suo attivo almeno 130 composizioni originali, di cui siamo venuti a conoscenza o attraverso il loro materiale ritrovamento o tramite menzione del titolo in alcuni Diplomi di Concorsi di composizione o in articoli di stampa. L’eclettismo della vena artistica del M° Ercole Montano emerge dalla grande varietà dei generi in cui si cimentò: dall’opera alla musica leggera, dalla romanza alla marcia sinfonica, dalla musica sacra alla canzone, dal ballabile all’inno religioso…

Tra le tante sue estrose creazioni dei più svariati generi, profuse encomiabile amore verso le nostre più sentite e genuine tradizioni, in quanto musicò, con grande sensibilità interpretativa, alcuni inni religiosi e civili ancora oggi eseguiti durante le festività, tanto da essere entrati a far parte del patrimonio culturale della nostra città.

Il M° Montano ha lasciato diversi inni dedicati ai Santi e alla Madonna, ma uno in particolare è entrato a far parte del patrimonio tradizionale cittadino. Si tratta dell’Inno ai Santi Erasmo e Marciano, musica su versi di Mariano Fedele, che tutt’oggi è eseguito durante la festa patronale di Gaeta.

L’altro Maestro di cui l’autore tratta la biografia è Erasmo Ciano.  Nel 1936 costituì nel Borgo di Gaeta una banda privata, mentre nel 1940, su richiesta del segretario politico del Partito Fascista, prof. Argurio, costituì e diresse una fanfara tipica dell’epoca, organizzata dal Fascio locale e formata da diciotto componenti, in divisa da “marinaretti”, per la maggior parte studenti dell’Istituto Nautico di Gaeta.

Nel 1945, appena terminato il conflitto bellico, il M° Erasmo Ciano si adoperò per la ricostruzione di una banda musicale: all’uopo raccolse tutti i musicanti, che precedentemente avevano militato sia nel complesso da lui diretto, sia nel concerto del M° Ercole Montano (che si trovava ancora fuori Gaeta). Il suo obiettivo di riscattare dall’ignoranza l’intera comunità cittadina attraverso l’arte musicale lo portò a formare una banda di almeno trentasei componenti, tra mille difficoltà, soprattutto economiche, in quanto tutto era lasciato alla sua iniziativa e ai suoi sforzi personali, senza alcun sostegno da parte dell’Amministrazione comunale.
Sono circa 85 le composizioni originali del Maestro Erasmo Ciano, che si cimentò nei generi più svariati, dall’opera lirica alla musica leggera, dalla romanza allo sciuscio, dalla serenata al ballabile, dall’inno alla canzone…

Il Maestro Erasmo Ciano ha lasciato anche una lunga serie di Inni dedicati ai Santi e alla Madonna, che rivelano la grande sensibilità con cui si è reso interprete della vita devozionale gaetana, rafforzando nell’animo delle persone del suo tempo il legame con il sacro e le tradizioni locali.

Uno dei suoi inni, in particolare, è entrato a far parte del patrimonio culturale religioso locale. Si tratta dell’Inno Corale ai Santi Cosma e Damiano, composto su versi tradotti dal latino da Don Salvatore Buonomo, e tuttora eseguito durante la ricorrenza del 26 settembre.

Dalle numerose composizioni di carattere sacro e profano dei Maestri Ercole Montano ed Erasmo Ciano, appare evidente la connessione con le tradizioni e con la vita religiosa e devozionale della comunità gaetana, nella quale i santi, le feste mariane ed i luoghi di culto sono sottolineati dalla lunga serie di Inni dedicati a ciascuno di loro.

In esse è possibile leggere anche la loro fede personale, semplice e profonda allo stesso tempo, perché non vi è il senso della committenza, quanto, piuttosto, il valore di qualcosa che avvertivano come appartenente alla loro vita, alla loro storia, al loro modo di esprimersi.

La loro non è la musica per un pubblico anonimo o amorfo, o per una celebrazione che non esiste, ma è qualcosa che le persone del suo tempo hanno sentito come familiare, come proprio, che li ha aiutati a sentire forte il legame con il sacro e che li ha coinvolti con il gesto rituale in quella precisa celebrazione.

Si può constatare, inoltre, con quanta intensità essi sentissero il legame con la loro terra, e come volessero contribuire, da grandi personaggi quali erano, alla sua crescita, portando in dote oltre alla loro sensibilità d’artista, anche il loro cospicuo bagaglio di esperienza.

Essi si sono fatti certamente interpreti delle tradizioni locali, cogliendone lo spirito con la sensibilità che li contraddistingueva : non hanno disdegnato, pertanto, pur essendo autori di portata molto più elevata, di scrivere musica anche per gli “sciusci”, eseguiti da complessi ormai irripetibili.

Si comprende allora che Ercole Montano ed Erasmo Ciano non sono nati dal nulla, ma sono frutto splendido ed eccezionale della loro terra, di cui hanno assorbito gli umori antichi e vitali : attraverso la loro musica Essi rivelano e consegnano ai posteri la fede e lo spirito dei gaetani della loro epoca, rendendoli partecipi di una civiltà profonda. “Verba volant, musica manebit”.