
“L’antimafia dei fatti, della denuncia, della partecipazione attiva al fianco degli inquirenti”. Per i 15 anni di attività dell’associazione ‘Caponnetto’, e a non molta distanza dalla sentenza della Corte di Cassazione sul caso Damasco II, a Fondi va in scena il fronte della legalità: è per venerdì pomeriggio, il convegno che vedrà protagoniste importanti personalità del mondo istituzionale, giudiziario e delle forze dell’ordine da tempo impegnate sul fronte della lotta alla criminalità organizzata.
Dal titolo “Quale antimafia? Fatti, non parole”, avrà luogo partire dalle 16,30 presso il castello baronale, nella città che, sottolineano gli organizzatori, rappresenta “un luogo simbolo dell’intreccio mafioso degli ultimi anni portato alla luce dalla magistratura con una imponente operazione giudiziaria ed investigativa”.
L’appuntamento, nato ad opera dell’associazione del segretario Elvio Di Cesare, in collaborazione con l’associazione ‘Amato Liberti’ e con l’onlus ‘La Voce delle voci’, vedrà i lavori condotti dalla giornalista d’inchiesta campana Rita Pennarola.

Dopo i saluti iniziali dei vertici della ‘Caponnetto’ – oltre allo stesso Di Cesare, il vicesegretario Andrea Cinquegrani ed il segretario organizzativo Bruno Fiore – sarà aperto da un confronto tra Sonia Alfano, presidente uscente della Commissione Antimafia Europea, e Claudio Fava, vicesegretario della Commissione Antimafia al Parlamento italiano.
A seguire, una dietro l’altra, le relazioni del procuratore aggiunto di Latina Nunzia D’Elia, del sostituto procuratore capitolino Paolo Ielo, del sostituto della Dda di Napoli Cesare Sirignano, del magistrato della Cassazione Bruno Spagna Musso e del capocentro della Dia di Roma Renato Chicoli. Tra gli altri, sono in agenda gli interventi di Alessandro Panigutti, direttore de Il Quotidiano di Latina, e dello scrittore Gaetano Pascale.