Nessun patteggiamento per Daniel Domnar, il ragazzo di origine rumena che la sera del 26 dicembre sulla Nettunense ad Aprilia, alla guida di un’auto rubata, senza patente e sotto effetto di alcol e droga, investì l’auto in cui viaggiava la piccola Stella Manzi, che morì il giorno dopo all’Ospedale Bambin Gesù di Roma.
Ieri si sarebbe dovuto discutere della richiesta di patteggiamento presentata dagli avvocati di Donmar, ma lo stesso Pm si è detto contrario a tale scenario, che avrebbe portato alla condanna dell’imputato a 4 anni e mezzo di reclusione. Troppe le aggravanti, secondo il Pm: la guida in alterazione psicofisica e per giunta senza patente, una vita spezzata e tutti gli altri occupanti della macchina con gravi lesioni subite. Il Giudice Matilde Campoli ha dunque concordato con le tesi del Pm e ha dato appuntamento al 20 novembre, data già fissata per il giudizio immediato.
Quella terribile sera di Santo Stefano sulla Nettunense, Stella viaggiava in auto con la mamma Giannina e i fratelli, diretti verso Anzio: furono presi in pieno dall’auto lanciata a folle velocità guidata da Daniel Domnar, di origine rumena, all’epoca 26enne. “In quell’incidente – ricorda la mamma Giannina – io ho avuto costole rotte e tagli vari, il fratello Manuel con una mano rotta, contusioni varie e taglio alla mano; la piccola sorellina Selvaggia frattura scomposta del femore sinistro, molto difficile da guarire perché ha avuto bisogno di due interventi e un tutore ortopedico proprio all’ospedale di Latina e tutt’oggi in cura all’Ospedale Bambin Gesù di Roma; alla sorella Luana frattura di una vertebra cervicale e lesione all’oso sacro, ancora in convalescenza e che non si riprende dallo shock”.
Ieri mattina a Latina sono arrivati i familiari di Stella, la mamma Giannina e il papà Adolfo, celebre fantino vincitore di due pali di Siena e noto nel mondo dell’ippica con il soprannome di Ercolino. Da Capannelle, quartiere in cui abitano i Manzi, sono giunti anche amici e conoscenti: tutti insieme per dimostrare affetto a questa famiglia. “Non avrei accettato il patteggiamento, comunque la mia famiglia andrà avanti per non far cadere il silenzio su questa storia. Vogliamo che il Parlamento riprenda la discussione sull’introduzione del reato di omicidio stradale. Lo facciamo nel nome di Stella, ma anche per tutti quelli che hanno perso la vita a causa del comportamento irresponsabile di altri”.