
Villa interdetta a Quarto Caldo per gli scarichi il Tar dà ragione ai proprietari e annulla l’ordinanza del sindaco di San Felice Circeo. Tutto comincia nel 2013 quando il sindaco di San Felice Gianni Petrucci, emette un’ordinanza con cui dispone ai proprietari della villa di mettere a norma l’impianto di smaltimento delle acque reflue onde evitare sversamenti nel terreno. Ne era seguito un sopralluogo della polizia locale durante il quale era stato accertato che i lavori non erano stati eseguiti. Poi nel maggio scorso viene emessa una nuova ordinanza del vicesindaco Calisi con cui si disponevano nuovamente la messa in regola e a norma dell’impianto di scarico delle acque reflue e la bonifica dell’area.
Nell’ordinanza si evidenziava come il lotto di terreno ricadesse secondo il Prg “ in zona Comprensorio Naturalistico del Promontorio del Monte Circeo sottoposta a vincolo idrogeologico e forestale, nonché entro il perimetro del Parco Nazionale del Circeo, in cui devono essere garantite la conservazione e la inalterabilità dei luoghi con l’assoluta preclusione anche irrilevante di edificazione”. Sulla scorta di questo si riteneva “necessario ed urgente per la tutela della pubblica igiene, procedere all’immediata interdizione dell’accesso ed utilizzo delle unità abitative in oggetto, fin quando non saranno eseguiti tutti i lavori di messa a norma e sicurezza dell’impianto di scarico e della fossa”. L’interdizione è stata successivamente impugnata dai proprietari della villa. Il tribunale amministrativo riscontrando “l’insussistenza della situazione grave ed imprevedibile” ha dato ragione ai privati sospendendo il provvedimento. Il comune dovrà inoltre pagare 500 euro di spese processuali.