Un mozzicone di sigaretta potrebbe aver scatenato il devastante incendio all’azienda ortofrutticola Martufi e alla sede di De Noni Serramenti in via Mascagni, di fronte Conforama, che ha illuminato la serata apriliana di lunedì 8 settembre.
Fiamme non dolose, dunque – ma le indagini sono ancora in corso – diffuse da una serie di eventi fortuiti. A quanto sembra, l’allarme è stato lanciato prima delle 20.30, quando alcune fiamme hanno lambito alcune pedane stoccate all’interno del sito di stoccaggio di Martufi. Alcuni operai, secondo quanto una prima dinamica ricostruita da chi è intervenuto, avrebbero tentato di spegnere autonomamente le fiamme. Vista l’impossibilità, con un muletto si è provveduto a spostare le cassette vuote in plastica e legno, per evitare che prendessero fuoco. A quel punto, però, qualcosa è andato storto. Visti i momenti concitati, una manovra azzardata del mezzo ha fatto cadere tutte le casse proprio sopra l’incendio.
Complice un vento che si è improvvisamente alzato, le fiamme si sono paurosamente ingrossate. Solo a quel punto sono stati allertati i Vigili del Fuoco, che sono corsi in pochi minuti. I pompieri, più che spegnere l’incendio, hanno provveduto a mettere in sicurezza la vicina pompa di benzina: se le fiamme avessero raggiunto il distributore, a quest’ora staremmo scrivendo di un’esplosione e non di un incendio. Questa operazione ha però fatto sì che le fiamme divorassero le pile dio casse e binz presenti su quel piazzale.
Ancora a causa del vento, il fuoco si è esteso anche al vicino magazzino dei Serramenti De Noni. Le operazioni di spegnimento dell’incendio si sono protratte fino alle 4.30 del mattino ed hanno richiesto l’aiuto anche della Protezione Civile Alfa, Cb Rondine e Anc.
La stima dei danni è ingente. Per quanto riguarda Martufi, secondo dei calcoli approssimativi, la perdita oscillerebbe tra i 200 e i 300 mila euro. Ben più gravi i danni registrati da De Noni: tra macchinari, impianti, capannone, arredamento e merce in vendita ci si aggira sugli ottocento mila euro. In totale, insomma, oltre un milione di euro di danni. Sperando pagherà l’assicurazione.
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