“Sono stato costretto a chiudere. Tutti i locali sono nelle stesse condizioni del mio, ma a loro non hanno fatto problemi”. A parlare è un giovane di Roccagorga, Andrea Ciarmatore, che nel luglio 2013 ha provato ad aprire un bar nel centro storico del paese e dopo cinque mesi, su ordine del Comune, ha dovuto abbassare la serranda. Al commerciante è stata contestata l’assenza del certificato di agibilità del locale.
Nel 2006, però, lo stesso Consiglio comunale ha stabilito una deroga all’agibilità per le attività commerciali e artigianali del centro, sulla base di una legge regionale finalizzata a evitare lo spopolamento dei paesi. “Tutti a Roccagorga sono aperti grazie alla deroga, meno che io”, precisa Ciarmatore.
Rimasto solo con i debiti a cui far fronte e da solo, essendo il suo socio andato via poco dopo l’apertura dell’attività, il giovane vuole ora vederci chiaro sull’operato dell’amministrazione retta dal sindaco Carla Amici e preannuncia la presentazione di una denuncia alla stazione dei carabinieri di Roccagorga.

“Domani – afferma il rocchigiano – mi recherò dai carabinieri con il mio avvocato”.
Una ricostruzione dei fatti confermata dal legale, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo: “Quando il mio cliente mi ha fornito la delibera di consiglio comunale del 2006 sono rimasto incredulo nel leggere la revoca dell’autorizzazione a svolgere l’attività. Ritengo necessario, a questo punto, un intervento della Procura”.
Ai carabinieri verrà così presentata una denuncia, ipotizzando il reato di abuso d’ufficio.