Sperlonga, l’intervento del consigliere Di Fazio sulla mancata supplenza di Armando Cusani

*Benito Di Fazio*
*Benito Di Fazio*

Non c’è stata solo la mozione del Consiglio comunale, approvata dalla maggioranza, in favore di Rocco Scalingi contro la sospensione da sindaco emessa lo scorso mese di giugno dal Prefetto di Latina in applicazione della legge Severino.

Ricordando l’ultima seduta il consigliere Benito Di Fazio, dopo aver dichiarato che la mozione votata “è una azione eversiva che pone il Consiglio stesso nella condizione di essere sciolto”, che “il Consiglio comunale non è competente a pronunciarsi sull’applicazione della Legge Severino”, che “l’unica azione chiesta dal Prefetto era quella di incaricare il presidente del consiglio di notificare a Rocco Scalingi, sindaco, la dichiarazione di sospensione da sindaco ai sensi del D.Lgs 235/12 (Legge Severino)”, è intervenuto su un’altra questione con una dichiarazione, condivisa da tutto il gruppo di minoranza, ovvero la mancata supplenza in sostituzione del consigliere sospeso Armando Cusani.


Riportiamo l’intervento:

“Ancora, nell’Ordine del giorno di questo Consiglio comunale non figura la supplenza dell’ex Consigliere comunale signor Armando Cusani, sospeso da Sua eccellenza Il Prefetto in base alla Legge Severino sia da Presidente della Provincia e sia da consigliere Comunale di Sperlonga, per la condanna a due anni di reclusione inflitta dal Tribunale di Latina.

Il comma n. 2 dell’articolo 45 del T. U. O. E. L., approvato con Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, così recita: “Nel caso di sospensione di un Consigliere ai sensi dell’art. 59, il Consiglio, nella prima adunanza successiva alla notifica del provvedimento di sospensione, procede alla temporanea sospensione affidando la supplenza per l’esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero dei voti. La supplenza ha termine con la cessazione della sospensione. Qualora sopravvenga la decadenza si fa luogo alla surrogazione a norma del comma 1”

Continuate a NON RISPETTARE LA LEGGE, anche quando Essa appare chiara ed inequivocabile, ed ineluttabilmente dopo, anche se con insopportabile ritardo, arriva sicuramente ed inesorabilmente la MANNAIA della giustizia, che ha già dato risultati sbalorditivi, vedi l’allontanamento per sospensione ai sensi della legge Severino del sig. Cusani Armando da presidente della provincia di Latina e da consigliere comunale di Sperlonga, la sospensione da Sindaco del sig. Rocco Scalingi, il sequestro giudiziario della struttura alberghiera per grave abuso edilizio di proprietà del sig. Cusani Armando e così via.

Siamo in attesa, fiduciosi, di altri futuri ed immancabili pronunciamenti della magistratura Penale e Contabile per altre illegittimità commesse da questa Amministrazione Comunale e da noi denunciate, come per esempio, per
quanto riguarda la gestione dei parcheggi comunali e di altri misfatti, in cui l’Amministrazione Comunale ha avuto comportamenti scandalosamente illegittimi.

LA GIUSTIZIA PUO’ TARDARE, MA ARRIVERA’ INESORABILMENTE!

Noi sottoscritti Consiglieri comunali di minoranza BENITO DI FAZIO, ANNA SCALFATI, ALFREDO ROSSI e DAVIDE SOTIS abbiamo già fatto presente, con nota del 16 gennaio 2014, che il Presidente del Consiglio Comunale, avrebbe dovuto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 45 del D.Lgs.vo 267/2000, provvedere alla temporanea sostituzione del sig. ARMANDO CUSANI fin dalla prima seduta del Consiglio Comunale e, tenendo conto che, dalla data di notifica della sospensione prefettizia al sig. Cusani, si erano avute già due adunanze del Consiglio Comunale (il 16 dicembre 2013 ed il 24 dicembre 2013), ABBIAMO CENSURATO fermamente la condotta omissiva del sig. ALDO FARINA.

Inoltre nel CONSIGLIO COMUNALE del 14.05.2014 dopo aver denunciato il comportamento del Presidente ALDO FARINA abbiamo abbandonato l’aula, ritenendo il Consiglio illegittimo per la mancata supplenza

Lei, pertanto, signor Presidente del Consiglio è fuori dalla legge, perché non rispetta la Legge stessa.

Noi riteniamo che la non disposta “supplenza” del consigliere Cusani con il primo dei non eletti rappresenta una grave illegittimità, in quanto priva il Consiglio stesso del suo “PLENUM”.

Il Consiglio Comunale, perciò, è attualmente un ORGANO illegittimamente composto e gli atti che andrete ad approvare devono considerarsi illegittimi. Per tali motivi noi tutti i consiglieri di minoranza abbandoniamo l’aula non solo per protesta per la mancata supplenza, ma anche perché convinti che tutti gli atti approvati da un consiglio comunale privo del suo “plenum”, sono da considerarsi illegittimi e quindi nulli.

Nella nostra scelta di abbandonare l’aula consiliare si sostanzia una decisione dal contenuto esclusivamente politico. Ma noi non dimentichiamo che prima e dopo la politica, oltre la politica, ci sono sempre e comunque le persone. Non riusciamo a dimenticare che la politica è fatta di persone e da persone e quindi è fatta di sensazioni, di sentimenti, di valori, di contenuti emotivi e intellettuali. E’ fatta cioè di dignità e di responsabilità personali che ci riguardano e ci coinvolgono individualmente e rispetto alle quali non possiamo nasconderci dietro le ragioni della politica o dietro gli ordini del partito o del capo-partito.

Per troppi anni quest’aula consiliare è stata completamente sorda ad ogni parola e ad ogni pensiero espresso dalla minoranza perché il comando imposto dal Capo della maggioranza e pedissequamente eseguito dai suoi fedeli è stato quello di respingere aprioristicamente qualunque considerazione, qualunque proposta, qualunque avvertimento venisse dalla minoranza. Quest’aula è stata trasformata in un alcova privata dove avvenivano congiunzioni illegittime e spesso oscene tra interessi privati e atti amministrativi illegali sotto gli occhi compiaciuti e i sorrisi compiacenti dei consiglieri di maggioranza. Per anni avete pensato che la vostra forza consistesse nel respingere con sprezzante arroganza ogni iniziativa della minoranza. E non vi ha mai sfiorato il dubbio che quella vostra arroganza, quella vostra totale incapacità di confronto e di dialogo fosse invece il segno evidente della vostra effettiva debolezza. Per anni mai vi ha sfiorato il dubbio che siete stati semplici pedine sulla scacchiera di interessi privati ben più grandi di voi. E anche oggi che dovreste sentire il peso dell’umiliazione di far parte di una compagine amministrativa che è stata per ben due volte decapitata dalla Magistratura, siete ancora qui a reggere il gioco ridicolo e anche un po’ idiota di impedire una supplenza richiesta per legge. Un gioco anche un po’ patetico che ricorda quel personaggio di un romanzo fantastico il quale combatteva e non sapeva che era morto!

Non riusciamo a immaginare che cosa debba ancora accadere perché quest’aula possa essere finalmente scossa da un sussulto di dignità, da una reazione di orgoglio personale e istituzionale. Vogliamo sperare di non dovere condividere le parole che scriveva la scrittrice Oriana Fallaci nel lontano 1979: “Agli uomini non interessa né la verità, né la libertà, né la giustizia. Sono cose scomode e gli uomini si trovano comodi nella bugia e nella schiavitù e nell’ingiustizia. Ci si rotolano come maiali”.