Il polo dei rifiuti di Velletri che preoccupa (e parecchio) Aprilia

cava InternoA ridosso di Aprilia, avanzano altri due grossi progetti sempre nel settore rifiuti, entrambi a due passi dal carcere di Velletri nel territorio di quest’ultimo Comune, in località Lazzaria. Si tratta di un enorme polo dell’immondizia, su due terreni confinanti e con accesso sulla provinciale Cisternense.

La Volsca Ambiente e Servizi spa, attende l’autorizzazione regionale a realizzare un impianto cosiddetto a “bio”-gas da rifiuti da 33 mila tonnellate all’anno, che produrrà circa 2mila metri cubi di percolato, rifiuto speciale della lavorazione. In soldoni, una centrale elettrica alimentata dal gas estratto dall’umido (scarti alimentari, vegetali, fanghi ecc.). Il progetto è ormai in fase avanzata. Assai più notevole è il nuovo, inedito maxi-centro di trattamento dei rifiuti indifferenziati, anche speciali, proposto dalla Ecoparco srl, al km 8,100 della via Cisternense nell’area di un’ex cava: una gigantesca discarica da 2milioni di metri cubi; un impianto TMB per 100 mila tonnellate all’anno per la preselezione della spazzatura non differenziata (fabbrica di produzione di ecoballe Cdr e Css da incenerire); un annesso impianto a “bio”-gas da rifiuti da 40 mila tonnellate all’anno, con 30mila metri cubi l’anno di percolato. I due siti riguardano un totale di circa 175 mila tonnellate all’anno di rifiuti non differenziati.


A meno di 4 km dalle aree previste per questi due siti, vi sono le importanti falde e le sorgenti del Carano in territorio di Aprilia. Non si sa dove prenderanno le 73mila tonnellate di umido l’anno per alimentare queste centrali a gas da rifiuti. La raccolta differenziata porta a porta è ancora in altissimo mare in tutta la regione, salvo rare eccezioni. Molto spesso impianti similari finiscono per accettare anche rifiuti considerati molto pericolosi, come fanghi civili ed industriali dei depuratori; scorie di inceneritori; residui di caldaie industriali, etc. Inoltre, a causa di una “assimilazione” impropria tra energie verdi vere e energie “assimilate”, le 2 strutture utilizzeranno incentivi pubblici (“certificati verdi”). Anche se il cosiddetto “bio”-gas da rifiuti di verde ha davvero poco, visto che immette nell’aria e nell’acqua elementi chimici considerati nocivi per la salute umana e l’ambiente. È attesa, per questo mese un’assemblea pubblica organizzata dai comitati locali.

Sull’argomento è intervenuta la consigliera comunale di Sel Carmen Porcelli: “Tra fotovoltaico, biomasse e nuovi impianti di trattamento di rifiuti nonché aumenti di tonnellaggio per quelli già esistenti il nostro territorio rischia una volta per tutte di essere seriamente compromesso. A confine tra i comuni di Aprilia e Velletri sta per nascere un nuovo polo con impianti per la gestione dei rifiuti di notevoli dimensioni. Una discarica tra gli altri che sulla carta dovrebbe essere di servizio, ma essendo di notevole volumetria è lecito presumere che debba servire come smaltimento definitivo di residui anche per altri impianti ! Forse sarebbe opportuno da parte dell’amministrazione comunale di Aprilia aprire un confronto serio con la Regione Lazio per verificare le varie richieste ed autorizzazioni di nuovi impianti nel nostro territorio”.

 

AGGIORNAMENTO ore 18.57 – Comunicato stampa Comune di Aprilia – Gestione dei rifiuti, il sindaco Antonio Terra boccia la politica nazionale delle nuove discariche

*Il Sindaco di Aprilia Antonio Terra*
*Il Sindaco di Aprilia Antonio Terra*

Con riferimento all’articolo giornalistico dal titolo “Sui rifiuti l’Italia adesso rischia la maxi-condanna”, pubblicato sull’edizione odierna del Sole24Ore a firma della dottoressa Marina Castellaneta, il Sindaco di Aprilia Antonio Terra ha inteso intervenire a commento della politica ambientale degli enti superiori, Regione Lazio e governo nazionale, con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti solidi urbani.

“Nel servizio dell’autorevole quotidiano economico nazionale – ha detto il Sindaco Terra – si fa riferimento alle inadempienze dell’Italia rispetto alla sentenza sui rifiuti del 2007 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. L’Europa giudica del tutto inefficace il sistema di smaltimento dei rifiuti della nostra nazione, che a distanza di sette anni nulla ha fatto per adeguarsi agli standard comunitari. Per questo motivo la Commissione Europea si è rivolta nuovamente alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea chiedendo la comminazione di una multa quantificata in via forfettaria in 60 milioni di euro. Una stangata per i cittadini che incolpevolmente pagherebbero le conseguenze di una scellerata, lo ribadiamo, politica ambientale nazionale”.

Sul territorio di Aprilia, come noto, ricadono alcune aziende deputate allo smaltimento dei rifiuti. Non solo. Nei giorni scorsi prima i media locali, e successivamente il portale web del Corriere della Sera, “corriere.it”, hanno diffuso la notizia di un progetto redatto per realizzare una nuova discarica sul territorio di Velletri, comune in provincia di Roma e confinante con Aprilia.

“Seppur la Regione Lazio, personalmente sollecitata per vie istituzionali, smentisca ogni progetto al riguardo – ha commentato il Sindaco Antonio Terra – non vorremmo che dietro queste voci sempre più insistenti si nasconda una precisa regia dei grandi partiti nazionali che più che all’interesse collettivo pensano ai grandi interessi delle grandi discariche. Non riteniamo che questa sia una politica ambientale capace di invertire la tendenza e soddisfare le richieste dell’Unione Europea. Tutt’altro, crediamo che questa continua sovraesposizione dei territori all’estrema periferia della capitale non sia più ecosostenibile e che una radicale revisione della politica di smaltimento dei rifiuti sia l’unica via per sopperire alla chiusura (dopo mille proroghe) della discarica di Malagrotta. Nella pur piccola realtà dell’Amministrazione civica della Città di Aprilia, cito lo stato di avanzamento del percorso per step di estensione della raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio comunale. I dati percentuali che descrivono una verticale riduzione della quota di indifferenziato parlano da soli, al di là di ogni percorso speculativo a noi volutamente estraneo”.