Si svolgerà la settimana prossima un vertice tra l’amministrazione provinciale di Latina, l’Astral e il Comune di Gaeta, rappresentato dal neo vicecomandante della polizia locale Mauro Renzi. L’obiettivo è quello di trovare il prima possibile la soluzione più efficace per scongiurare una volta per tutte nuovi incidenti, investimenti e morti lungo la piana di Sant’Agostino a Gaeta. Meno affollata d’inverno, ma comunque densamente abitata e popolatissima l’estate. L’ultimo tragico evento ha visto protagonista il 28enne di Formia Angelo Capolino, morto a seguito di un investimento ad opera di una moto guidata da un 23enne che sfrecciava ad altà velocità mentre Angelo stava attraversando sulle strisce pedonali all’uscita di un locale. Solo un anno fà a pochi passi moriva investita da un’auto di Acqualatina Rosa Falco, 22 anni. Numerosi altri incidenti e investimenti minori registrati e che fortunatamente non hanno prolungato la scia di sangue.
Insomma la strada stradale Flacca, sotto la giurisdizione della Provincia, è pericolosa perchè i comportamenti alla guida sono spesso irresponsabili, e la natura stessa della strada, classificata come strada provinciale, per lunghi periodi è affollata di persone come fosse un centro urbano. E allora ci vuole una soluzione per interrompere la drammatica trafila di tragici eventi. Per questo motivo il comandante della polizia locale di Gaeta Mauro Renzi e funzionari di Provincia di Latina e Astral apriranno un tavolo tecnico nei prossimi giorni per mettere in campo un progetto. L’incontro era stata sollecitato l’1 settembre scorso dai commercianti della piana di Sant’Agostino, rinunitisi per discutere dell’emergenza sicurezza a seguito del decesso di Angelo Capolino.
Diverse le soluzioni da discutere: quello certamente più semplice e rapido vede l’installazione di dossi artificiali dissuasori di velocità, che però necessitano di un apposito nulla-osta della Provincia in quanto la strada tecnicamente non ne potrebbe essere dotata perchè non urbana. Negli ultimi giorni si è parlato anche degli spartitraffico in cemento tra le due carreggiate, che evitano i sorpassi ma non riducono la velocità di chi corre troppo, e le passerelle sopraelevate, che però a fronte di una spesa maggiore potrebbero non essere utilizzate dai pedoni che continuerebbero ad attraversare la strada. La vera rivoluzione sarebbe certamente la pedonalizzazione completa del lungomare e dell’area a ridosso attraverso la realizzazione della strada più verso monte. Soluzione ideale ma di difficile applicazione sia per i costi che per le volontà politiche, mai veramente lungimiranti nell’ottica dello sviluppo del litorale.
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