Coluzzi chiede una statua per Hitler a Latina, Cozzolino: “Parole folli”

Alessandro Cozzolino
Alessandro Cozzolino

AGGIORNAMENTO – “Un atto gravissimo, da denunciare immediatamente. Un consigliere comunale, durante una seduta ufficiale, non può proporre, anche se fosse solo una provocazione, di installare una statua dedicata al dittatore della Germania nazista, Hitler nella nostra città. Il consigliere Coluzzi rischia di far montare un caso nazionale e far bollare la città di Latina come una città Nazista. Questo non lo possiamo accettare.” Queste le parole di Alessandro Cozzolino, capogruppo del Pd in consiglio comunale.

La proposta da parte del consigliere di Forza Italia, Coluzzi, è avvenuta nel mezzo di una discussione in consiglio comunale in cui si sarebbe dovuto votare l’intitolazione ad Almirante di una piazza/rotonda della città.


“Su Almirante già sono state fatte dichiarazioni e già abbiamo espresso le nostre perplessità per un atto forzato e senza alcuna logica – afferma Cozzolino -. Durante la discussione, invece, il consigliere Coluzzi ha voluto “rilanciare” ed ha proposto di installare una statua a Hitler. A quel punto l’opposizione non ha potuto che far evidenziare la gravità dell’affermazione da parte di un consigliere comunale in carica con Forza Italia”.

“Una dichiarazione grave che offende Latina ed i suoi cittadini – afferma Cozzolino – oltre che coloro che quella storia e quelle persecuzioni le hanno vissute sulla propria pelle o su quella dei propri cari. Esiste la libertà di espressione ma qui siamo andati molto oltre.”

“Il risultato politico è poi imbarazzante. Un intero consiglio bloccato sulla vicenda Almirante, dichiarazioni ampiamente oltre ogni limite e la maggioranza che vuole compiere un atto di forza, votando la mozione e non avendo i numeri. Il PD ha tenuto la barra dritta, non è indietreggiato di un millimetro ed è riuscito ad ottenere il risultato prefissato, non fare approvare questa mozione.”

“Credo che dobbiamo farci trovare pronti nei prossimi giorni – conclude il capogruppo PD – perché su temi delicati come pef e bilancio può succedere di tutto, anche che questa maggioranza sempre più logora non abbia più i numeri”.

Alessandro Cozzolino

Capogruppo comunale
Partito Democratico di Latina

 

RISPOSTA DI GIUSEPPE COLUZZI

“Se ho potuto ferire qualcuno con la frase utilizzata questa mattina in consiglio comunale, contenente il riferimento ad Hitler, Stalin e Mao Tse Tung, ci tengo francamente a scusarmi. Non sono né razzista, né nazista né tantomeno ho mai avuto, in quanto proveniente da una storia liberale che il mio trascorso di vita e politico testimoniano, alcun apprezzamento umano nei confronti di chi ha scritto la più brutta pagina della nostra storia. Si trattava di una provocazione. Volevo semplicemente sottolineare che trovo inutile una discussione di ore per la semplice intitolazione di una strada. La nostra storia è stata scritta da chi ha fatto del bene e da chi ha fatto del male. Io so distinguere tra quanti hanno combattuto per la libertà e quanti l’hanno negata. Distinguiamo tra il diritto all’oblio e il dovere della memoria solo in questo modo impediremo che gli errori e gli orrori del passato possano ripetersi”.

Lo dichiara in una nota il consigliere comunale di Forza Italia a Latina, Giuseppe Coluzzi

NOTA DEL SINDACO DI GIORGI

“In merito alle dichiarazioni rilasciate oggi dal consigliere comunale Giuseppe Coluzzi, per le quali peraltro l’interessato si è prontamente scusato, ritengo che le stesse siano assolutamente inconcepibili e irricevibili e meritino, in ogni caso, una ferma presa di distanze da parte mia e dell’intera città”.

 

AGGIORNAMENTO 4 settembre 2014 – La vice presidente del consiglio commenta la “provocazione” di Coluzzi sulla statua ad Hitler

La consigliera del Pd Nicoletta Zuliani racconta il suo punto di vista sull’assise di ieri, da lei presieduta
“Valuterò, con il presidente Nicola Calandrini e con tutto l’ufficio di presidenza, l’esistenza di una norma o di uno strumento che possa sanzionare chi lede, con le proprie parole e con i propri atteggiamenti, l’immagine del Consiglio comunale, istituzione democratica che merita rispetto e un consono comportamento”.

Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito Democratico e vice presidente del consiglio comunale, è decisa ad andare fino in fondo per contrastare lo spiacevole episodio accaduto nell’assise di ieri, quando il consigliere Coluzzi ha assurdamente ipotizzato una statua ad Hitler per ricordare o “non dimenticare” la storia di certi personaggi. Come si ricorderà, il consiglio di ieri era dedicato alla mozione della maggioranza per l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante, fra l’altro non passata per mancanza del numero legale.

“Nel dibattito di ieri è emersa tutta la pochezza di argomentazioni della maggioranza. I toni surreali di una frase a chiusura di un intervento e la ribalta nazionale che ne è scaturita mi impongono – afferma Zuliani – una riflessione che offro a chi, attonito, ha saputo della proposta della “statua ad Hitler” citata dal consigliere di Forza Italia Giuseppe Coluzzi. Già in tempi di crisi economica, di emergenze abitative ed occupazionali si fatica a comprendere l’esigenza di chiedere ad un Consiglio comunale di discutere ed esprimersi sulla proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante, ma arrivare a sentire le parole che ipotizzano una statua a Hitler per non dimenticare gli orrori che ha commesso, stride in modo assordante. Come presidente dell’assise consiliare – e qui cito il regolamento comunale – avevo il compito di “garantire il regolare svolgimento dell’attività” e di “tutelare le prerogative dei consiglieri comunali e garantire l’esercizio effettivo delle proprie funzioni”. Il dibattito si è svolto in modo del tutto regolare: tutti hanno parlato nei limiti di tempo consentiti dal regolamento, nessuno ha alzato la voce o impedito i lavori del Consiglio. I consiglieri sono stati tutti tutelati nelle loro prerogative anche di chiedere una sospensione, che però, nessuno ha avanzato. Proprio perché il dibattito andato avanti fino alla fine, la cittadinanza ha potuto rendersi conto della miseria delle argomentazioni portate avanti dalla maggioranza, e di come nessuno abbia contrastato Coluzzi, se non l’opposizione. La maggioranza ha poi visto respinta la propria mozione per la mancanza del numero legale dell’assise. Per restare vicina alle scelte del mio gruppo, ho poi scelto di farmi sostituire alla presidenza dal collega Cesare Bruni, e di uscire dall’aula per non far passare la mozione”.